2008-10-25 08:57:41

I cristiani cacciati: editoriale di padre Lombardi


La situazione dei cristiani in Iraq è – insieme a quella di diverse regioni dell’India – un caso di emergenza gravissima, che richiama l’attenzione e la solidarietà della Chiesa intera. Evidentemente è tutto il popolo iracheno e non solo le comunità cristiane a soffrire le conseguenze di decenni di regime oppressivo, di una guerra infausta e del disordine politico e sociale che ne è seguito, ma le antichissime comunità cristiane del Paese sono sottoposte ora ad una pressione sistematica ed intenzionale, in una sequenza impressionante di violenze e minacce. Il caso di Mossul nelle settimane scorse è diventato paradigmatico. La documentazione citata da istituzioni umanitarie ed agenzie di stampa indipendenti dimostra che l’azione di minaccia da parte di gruppi islamici estremisti è condotta strada per strada, casa per casa, con la diffusione di messaggi scritti deliranti, come questo: “devi lasciare la tua casa e partire dalla zona in 24 ore, altrimenti sarai punito e castigato giustamente e sarai ucciso come la nostra religione islamica ha comandato di fare con quelli che come te venerano la croce”.

Occorre assolutamente che i gruppi fanatici fondamentalisti vengano combattuti con decisione. Occorre che tutti gli uomini di pace, anche nel mondo musulmano, si oppongano con forza e chiarezza a questa orribile violenza contro i diritti fondamentali della persona. Ci auguriamo che le iniziative di dialogo con il mondo musulmano, nella scia aperta da Giovanni Paolo II e continuata da Benedetto XVI, contribuiscano ad affermare sempre più decisamente che nel nome di Dio non si può uccidere e odiare, ma sempre amare e rispettare ogni persona umana.RealAudioMP3







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