Anno della famiglia a Tahiti contro la crisi del matrimonio
“In questo Paese, che la pubblicità dipinge come un paradiso, c'è in realtà un numero
impressionante di persone ferite a causa della loro vita familiare”: così si esprime
l'arcivescovo di Papeete, mons. Hubert Coppenrath, nella lettera di indizione dell'anno
dedicato alla famiglia, da celebrare per tutto il 2008, tracciando un quadro critico
delle condizioni in cui versa l'istituto familiare in Polinesia. La crisi dell'instabilità
de rapporti coniugali è un fenomeno che colpisce molti Paesi del mondo e anche in
Polinesia, prosegue l'arcivescovo, “all'incirca la metà delle coppie vivono in concubinato
e quasi la metà dei matrimoni civili finiscono con il divorzio. Il divorzio non risparmia
le coppie che si sono sposate in Chiesa e in generale, anche quando non si arriva
al divorzio, la vita coniugale conosce delle tensioni e si convive senza più amore.
Per non parlare poi delle violenze coniugali, dei bambini maltrattati, dei danni dovuti
all'alcool, degli incesti”. Negli ultimi anni, ricorda ancora l’arcivescovo nella
lettera, riportata dall'agenzia Fides, la Polinesia ha subito un'ondata di “ideologie
portatrici di morte, che vorrebbero mettere sullo stesso piano legale il matrimonio
e le unioni omosessuali”. Mons. Coppenrath propone alla comunità di Papeete uno sforzo
di collaborazione per guardare con nuovo slancio all'ideale della famiglia cristiana
e metterne nel giusto risalto i modelli positivi. “Non bisogna solo esporre l'ideale
cristiano del matrimonio, bisogna convincere – scrive – dell'importanza del vivere
e del far amare. Non si tratta solamente di informare ma di ottenere dei progressi
concreti proprio in quegli ambiti che toccano ciascuno di noi”. Come suggerimenti
pratici l'arcivescovo propone “la ricerca di nuovi obiettivi laddove i rapporti tra
i coniugi si siano intiepiditi; la maggiore attenzione e più tempo da dedicare alla
famiglia; il perdono e la riconciliazione tra i genitori, tra questi e i figli e tra
fratelli e sorelle; la riflessione sui danni che il divorzio infligge ai bambini;
una seria preparazione al sacramento del matrimonio, guidata da persone competenti;
lo sforzo affinché la famiglia sia una vera Chiesa domestica, una piccola cellula
dove si prega, si vive insieme la fede e ci si aiuta a vicenda. (V.V.)