2008-10-24 15:23:56

Per la prima volta un seminario internazionale sulla filatelia nella Città del Vaticano


“Quale futuro per la Filatelia?” E' il tema del seminario internazionale che si è svolto stamani presso la sala conferenze dei Musei Vaticani, promosso dall’Ufficio filatelico e numismatico. Il seminario sulla filatelia è il primo del genere che si svolge nella Città del Vaticano. Vi hanno partecipato, tra gli altri, le amministrazioni postali di Italia e Repubblica di San Marino, del Sovrano Ordine Militare di Malta e del Principato di Monaco, ma anche di Francia e Svizzera. Luca Collodi ha chiesto a Pier Paolo Francini, direttore dell’Ufficio filatelico e numismatico della Città del Vaticano, come spiegare il declino della filatelia:RealAudioMP3

R. – E’ un problema che assilla il collezionismo filatelico ormai da tempo. Si può definire la filatelia una disciplina. Molti la considerano un hobby, un passatempo ma secondo me è qualcosa di più. Certamente, è in declino. Non c’è dubbio. E’ in declino perché i mezzi di comunicazione odierni hanno in parte superato, e in certi casi eliminato, l’utilità del francobollo. La filatelia nasce con il francobollo: scomparirà se i francobolli non vengono più utilizzati o vengono utilizzati sempre meno nella corrispondenza. La gente scrive di meno, telefona di più, manda email. Prima si mandavano i fax e adesso anche il fax è in obsolescenza. Tutta questa evoluzione nel mondo della comunicazione, indubbiamente, ha prodotto - più che una disaffezione del collezionista - una non conoscenza del francobollo come strumento di scambio del pensiero, delle idee. Questo, ovviamente, fa sì che poi i collezionisti, nel tempo, diminuiscano. Lo scopo fondamentale, diciamo principale -se non essenziale del seminario - è proprio questo. Perché è stato organizzato in Vaticano? Perché la Città del Vaticano ha una tradizione filatelica consolidata, ormai quasi da 80 anni.

 
D. – Quali prospettive, secondo lei, si possono prevedere per rilanciare l’uso del francobollo?

 
R. – Questo è proprio ciò di cui si è discusso nel seminario. Certamente, il francobollo rimane uno strumento non solo utile ma molto importante per diffondere il pensiero, immagini e idee del Paese che li emette. Quindi bisogna puntare, assolutamente, a ricostituire una sorta di collezionismo “ex novo”.







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