L’Istituto Nazionale di Statistica (INE) spagnolo ha reso pubblico questa mattina
il rapporto sulla situazione del lavoro nell’ultimo trimestre. I dati dimostrano come
la crisi finanziaria abbia inciso in modo molto forte nell’economia reale e in particolare
nel mondo del lavoro. Da un 10,44 per cento del secondo trimestre dell’anno si è arrivati
tra luglio e settembre ad un 11,33 per cento. Nello stesso periodo si é registrato
comunque un incremento dei posti di lavoro nei servizi che però non é riuscito a compensare
le perdite negli altri settori. Negli ultimi dodici mesi inoltre è salito di 806.900
unitá il numero dei disoccupati che, in questo momento raggiunge un totale di oltre
due milioni e mezzo. Sono 330.700 i posti di lavoro che, in un anno, si sono persi
per i lavoratori uomini mentre c’è stato, nello stesso periodo, un incremento di 166.500
posti per le donne lavoratrici. Tra i settori più colpiti c’è l’edilizia con un totale
di 354.200 operai in meno nell’ultimo anno, a seguire l’industria e l’agricoltura.
Per quanto riguarda l’età dei lavoratori, più in difficoltà la fascia che va tra i
25 e i 54 anni. Particolarmente preoccupante il dato delle famiglie dove nessuno lavora,
nel precedente trimestre erano 84.300 ora è in crescita. Per quante riguarda le regioni,
quelle con il più alto indice di disoccupazione in questo momento sono: Andalucia,
Canarias, Extremadura. (A cura di Ignacio Arregui)