Cristiani e musulmani rafforzano dialogo e collaborazione in Europa
Si è conclusa oggi a Bruxelles la Conferenza europea islamo-cristiana promossa congiuntamente
dalla Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità Europea (CCEE) e dalla
Conferenza delle Chiese europee (KEK). “Cristiani e musulmani - si legge nel documento
finale riportato dal SIR - sono chiamati a lavorare fianco a fianco nel modo più opportuno
collaborando con lo Stato di cui fanno parte senza tuttavia essere asserviti ai Governi”.
No dunque ad un confinamento della religione alla sfera personale delle persone e
alla “richiesta di rinunciare alla propria identità religiosa” attraverso, per esempio,
“il divieto di portare o esporre simboli religiosi in pubblico o la soppressione delle
festività religiose con il pretesto che tutto ciò possa urtare la sensibilità degli
altri credenti o andare contro i principi di uno Stato secolare”. Riaffermato “il
principio di integrazione", cristiani e musulmani in qualità di cittadini e uomini
di fede “offrono la loro testimonianza affinché l’essere umano scopra la propria identità
attraverso il rapporto con Dio”. “Ciò ci spinge a ribadire – si legge ancora nella
dichiarazione – l’importanza del ruolo vitale della famiglia, della dignità umana,
della giustizia sociale, della cura dell’ambiente” così come “la condanna dell’uso
della violenza in nome della religione". Per favorire la mutua conoscenza i firmatari
propongono anche “l’apertura delle Chiese e delle moschee ai visitatori di altre comunità
ed incontri accademici”. “Siamo chiamati a costruire ponti tra le culture e le fedi
– conclude il documento - e l’Europa è chiamata ad essere un laboratorio di apprendimento
sia per i cristiani che per i musulmani”. Si è dunque rinforzato “il rapporto con
i musulmani", un progetto culturale che coinvolge tutti e al quale la Chiesa cattolica
intende continuare ad offrire il suo contributo. Lo ha affermato ieri a Bruxelles
padre Piotr Mazurkiewicz, nuovo segretario generale della Commissione delle Conferenze
episcopali della Comunità Europea (COMECE), al suo primo incontro con i giornalisti
nella sede della stessa COMECE. Padre Mazurkiewicz si accinge a coordinare l’attività
di questo organismo della Chiesa cattolica in Europa, presieduto dal vescovo di Rotterdam
mons. Adrianus van Luyn. “La COMECE – ha spiegato il nuovo segretario – ha il compito
di informare correttamente le Chiese europee dell’attività delle istituzioni e di
riportare correttamente il pensiero delle stesse Chiese alle istituzioni realizzando
così, nel rispetto e nell’autonomia di entrambi, un rapporto di cooperazione di fronte
alle diverse esigenze dei cittadini”.(B.C.)