2008-10-22 15:24:15

La Chiesa del Salvador critica "l'ideologia di genere" promossa dal Vertice Ibero-americano


Dal 29 al 31 ottobre, San Salvador ospiterà il 18º Vertice Ibero-americano di Capi di Stato e di Governo dedicato al tema “Gioventù e Sviluppo”, un tema importante dal momento che sono più di 150 milioni i giovani della comunità ibero-americana. Tuttavia la Chiesa si mostra preoccupata per il contenuto ed i valori che saranno promossi in questo vertice, che tra le altre cose vorrebbe imporre alle Nazioni del Continente l’aborto, il “diritto” all’autodeterminazione sessuale e l’ideologia di genere. Il progetto è stato definito da molte organizzazioni di genitori come “anti-vita ed anti-famiglia”. L’arcivescovo di San Salvador, mons. Fernando Sáenz Lacalle - riferisce l'agenzia Fides - ha chiesto alle autorità di informare la società sui temi in discussione durante il Vertice, perché di per sé già “preoccupano parte dei documenti preparatori che sono filtrati e che sono lesivi della legge naturale, della Costituzione salvadoregna e dei principi e valori morali che la maggioranza dei salvadoregni stima come preziosi”. Si è detto quindi preoccupato “della mancanza di trasparenza intorno agli impegni che si intendono assumere durante il Vertice”. L’arcivescovo ha lanciato anche un appello ai Presidenti ibero-americani per includere nella discussione il tema dei valori umani ed in particolare dei diritti dei giovani. Secondo mons. Sáenz Lacalle, il Vertice è una cosa buona in sè, poiché è molto importante affrontare il tema della gioventù, purché i partecipanti “affrontino nelle loro discussioni la difesa dei valori umani con particolare riferimento alla famiglia”. Allo stesso tempo ha chiesto “ai rappresentanti di optare per una vera educazione”, affinché “tutti gli impegni assunti vengano rispettati e mantenuti nella cornice della normativa costituzionale e legale vigente nei rispettivi Paesi”. Secondo cinque organizzazioni civili latinoamericane e spagnole “l’ideologia di genere sostiene l’intercambiabilità dei ruoli tra l’uomo e la donna, insiste sulla distruzione della famiglia e sulla liberazione sessuale della donna; concepisce la maternità come una struttura culturale oppressiva ed introduce termini eufemistici, quali ad esempio ‘interruzione della gravidanza’, ‘genere’, ‘stile di vita’, ‘libera scelta’ o ancora ‘diritto sul proprio corpo’, per evitare di parlare direttamente di aborto, omosessualità o promiscuità” aggiungono. (R.P.)







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