Si è spenta all’età di 99 anni Suor Emmanuelle, religiosa belga divenuta un angelo
dei poveri per i diseredati del Cairo e delle zone povere del mondo
Una vita spesa a servizio dei poveri e degli emarginati del Cairo è stata quella di
Suor Emmanuelle, morta la notte scorsa in una casa di riposo nel sud della Francia
all’età di 99 anni. Una donna schietta, che si è spesa sempre per i diseredati della
terra. Molto nota nel mondo del volontariato, Madaleine Cinquin, conosciuta appunto
come Suor Emmanuelle, nasce a Bruxelles nel 1908 e nel ’31 prende i voti nella Congregazione
Nostra Signora di Sion. Quindi, parte per insegnare in diverse missioni del Mediterraneo.
Si trasferisce al Cairo, dove per 20 anni dedica la vita a costruire asili, scuole
e ricoveri nelle bidonville. A 85 anni si ritira nel sud della Francia. L’Associazione
che porta il suo nome oggi continua la sua opera aiutando i bambini poveri in tutto
il mondo: dall’Egitto al Sudan, dalle Filippine all’India. Tristezza ma anche speranza
sono i sentimenti delle persone che l’hanno conosciuta al Cairo come ci racconta,
al microfono di Debora Donnini, padre LucianoVerdoscia, missionario
Comboniano che sta operando negli stessi quartieri dove è vissuta suor Emmanuelle:
R. - La
reazione delle persone che l’hanno conosciuta è certamente una reazione di dolore,
di sofferenza, ma anche, naturalmente, nutrita da una grande speranza, perché sanno
che Suor Emmanuelle viene considerata come una santa donna. Una donna che ha saputo
entrare nella realtà dei più poveri, vivere con loro, soffrire con loro e sperare
per loro.
D. - Quale è stata l’opera di Suor Emmanuelle
a Il Cairo, in questi quartieri?
R. - Suor Emmanuelle
ha cominciato a lavorare in questi quartieri molto poveri, cercando di creare delle
strutture fondamentali per poter dare dignità a gente che viveva in vere e proprie
discariche. Allora ha cominciato a fondare delle strutture - una scuola, un piccolo
dispensario, ecc. - e poi, man mano che l’opera è diventata più importante e grande,
l'ha lasciata in mano ad una Congregazione di suore ortodosse, le Figlie di Maria.
Gratitudine
infinita per la "testimonianza di amore" di suor Emmanuelle, "interamente consacrata
a Dio e agli altri", è stata espressa in un comunicato stampa dal cardinale André
Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi. "Una donna di cuore e di azione", scrive l'arcivescovo,
"ci mancherà". I funerali della religiosa avranno luogo nel più stretto riserbo, conformemente
alla sua volontà, fa sapere intanto l’ASMAE, l’Associazione di suor Emmanuelle. Prossimamente,
a Parigi, sarà celebrata una Messa in sua memoria. In un’intervista rilasciata dalla
stessa suor Emmanuelle alla nostra emittente, sentiamo come la religiosa affrontava
l’idea della morte:
"Penso
che, quando siamo sicuri che ci sia un grande amore che ci circonda, quando siamo
sicuri che Dio ci attende nel suo amore, ciò dia all’idea morte tutto un altro significato:
so che vado verso un grande amore, dunque questo mi aiuta enormemente, perché finalmente
non ho paura della morte. La morte è bella, non mi fa paura. Ma confesso che ciò di
cui ho paura è l’agonia: non so come sarà la mia morte, ma è l’agonia a farmi timore.
Questo però non importa, sono pronta. Ho sempre pregato la Santa Vergine recitando
il Rosario un migliaio di volte, dicendole: 'Prega per noi poveri peccatori, adesso
e nell’ora della nostra morte'. Dunque, sono sicura che Lei sarà con me, nel momento
della mia morte".