2008-10-16 15:06:40

Mons. Follo all'UNESCO: no alle interpretazioni relativistiche dei diritti dell’uomo


“La dichiarazione dei diritti dell’uomo è uno dei più bei frutti della convergenza tra le differenti tradizioni culturali e religiose, che si è rivelata uno strumento importante per proteggere la persona umana e preservarne la dignità”: è quanto ha affermato mons. Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’UNESCO, che ha preso parte, martedì scorso a Parigi, nella sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, alla 180.ma sessione del Consiglio esecutivo dell’UNESCO. Nel suo intervento il presule ha evidenziato che “i diritti dell’uomo si sono rivelati un mezzo efficace per preservare la pace nel mondo” e che “la loro promozione è efficace per colmare le disuguaglianze fra i Paesi e i gruppi sociali”. “Nonostante la realtà sia multiforme e diversificata – ha aggiunto mons. Follo, non dobbiamo cedere alla tentazione di interpretazioni relativistiche dei diritti dell’uomo o ad una applicazione parziale ed ineguale secondo il ben volere di coloro che devono applicarli”. Per il presule questo “significherebbe soddisfare esigenze particolari, trascurando le esigenze legittime della persona umana per la quale questi diritti sono stati riconosciuti”. Riferendosi all’applicazione del Piano d’azione dell’UNESCO e delle altre attività di commemorazione del 60.mo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’osservatore permanente della Santa Sede ha sottolineato che questi diritti sono “espressione della legge naturale, che è iscritta nel cuore dell’uomo e che è presente nelle differenti culture e civiltà”. “Se la percezione dei diritti dell’uomo si evolve nel tempo … l’essere radicati nella persona umana conferisce loro uno statuto universale” ha detto ancora mons. Follo che si è soffermato in particolare sul diritto alla libertà religiosa da riconoscere “non solo in ciò che concerne la dimensione del culto o del rito strictu sensu, ma anche in ciò che concerne la vita dell’uomo in generale”. (A cura di Tiziana Campisi)







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