2008-10-15 16:20:24

La Conferenza islamica condanna gli attacchi ai cristiani iracheni


Si levano voci di condanna per le violenze contro i cristiani di Mosul in Iraq. "Violenze senza precedenti" le ha definite il presidente della Conferenza islamica che raccoglie 57 Paesi musulmani e che ha biasimato quanto accaduto nei giorni scorsi. Come riporta Asianews, il responsabile dell’organizzazione ha chiesto al governo di Baghdad di “perseguire i responsabili che sono dietro tali atti per porre fine alle sofferenze dei nostri fratelli cristiani e provvedere alla loro protezione”. Il richiamo è arrivato contemporaneamente all’annuncio fatto dal governo iracheno di inviare una commissione governativa a Mosul allo scopo di “rassicurare i cittadini”. Intanto sarebbero almeno 1500 le famiglie di cristiani che hanno lasciato Mosul, sotto la spinta di attentati e minacce. A riferirlo un parlamentare cristiano dopo l’incontro col primo ministro Nuri al-Maliki. “Ci aspettiamo – ha aggiunto – che la zona venga messa sotto controllo e che le famiglie possano tornare nei prossimi giorni alle loro case”. “I cristiani in Iraq sono dei buoni cittadini”: con queste parole, riportate dall’agenzia Misna, il direttore del quotidiano indipendente iracheno “al-Dustour”, ha condannato le violenze e le minacce che nei giorni scorsi hanno coinvolto la comunità cristiana di Mosul. “Non hanno mai chiesto nient’altro che godere dei loro diritti e non hanno mai attaccato nessuno, - afferma in un passaggio pubblicato nell’editoriale - non hanno mai preso parte ad atti di violenza o a sfollamenti etnici, né sono mai stati coinvolti in scontri violenti”. Stesso tono nel quotidiano e organo ufficiale del partito Islamic Dawa-Iraq organization, “al-Daawa”. In un articolo intitolato “Terrorizzando gli innocenti”, l’autore collega le violenze in corso a Mosul al confronto politico iracheno, sostenendo che l’allontanamento dei cristiani dal capoluogo della provincia di Ninive possa essere strumentale all’esito delle votazioni, previste a novembre, per le elezioni dei Consigli provinciali. (F.A)







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