Campagna "EuropAfrica" per rilanciare l'agricoltura e vincere la fame nel continente
africano
A pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’alimentazione del 16 ottobre, inserita
nell’ambito della sessione del Comitato di Sicurezza Alimentare Mondiale della FAO,
si è svolto a Roma il Congresso internazionale della Campagna EuropAfrica, dal titolo:
“L’agricoltura familiare reagisce alla ‘crisi’ alimentare, quale appoggio da parte
delle politiche agricole?”. A seguirlo, per noi, c’era Salvatore Sabatino:
Politiche
agricole, commercio, integrazione regionale, ma anche modelli di produzione e di sviluppo
dei territori alla luce dell’attuale crisi alimentare. Un dibattito, quello svoltosi
a Roma, centrato sulle risposte che l’agricoltura familiare può offrire a fronte di
un modello globalizzato che penalizza l’Africa e i suoi produttori. Nora
McKeon, della Campagna EuropAfrica: “In Africa, sono
convinti che ci vogliano delle regole, che ci vogliano delle politiche agricole, ma
queste politiche devono essere tagliate sulle realtà africane e devono promuovere
quell’agricoltura familiare che fa vivere la stragrande maggioranza di queste regioni.
Oggi si trovano, infatti, in una situazione di estrema difficoltà e si è capito che
la parola ‘sovranità alimentare’ che rappresenta la nostra bandiera, non è una ideologia,
ma è un’idea molto pertinente che dice che ogni regione ed ogni Stato ha il diritto-dovere
di attuare delle politiche agricole che possano garantire il diritto al cibo di tutti
i cittadini. E’ evidentemente molto meglio produrre il cibo a casa propria, che doverlo
importare da un mercato mondiale dall’andamento imprevedibile”. La questione
della crisi alimentare ha fatto tornare alla ribalta il tema dell’agricoltura, del
cibo e della loro importanza come priorità assolute per l’umanità a livello globale.
Il Congresso ha posto l’accento sul fatto che la crisi non riguarda solo l’agricoltura
africana che non decolla, ma colpisce a livello globale creando una solidarietà e
un sentire comune per un’azione verso obiettivi condivisi. La parola è poi andata
ai diretti interessati: organizzazioni di piccoli produttori di cibo, sia africane
che europee. Di gravi responsabilità politiche ha parlato poi Ndiogou Fall,
uno dei leader del Movimento contadino africano: “L’Afrique
a des énormes potentialitees agricoles…In Africa ci sono enormi potenziali
agricoli, ma tuttavia è un continente che soffre la carestia. Questo è un controsenso,
dovuto al fatto che non ci sono politiche che valorizzino l’agricoltura, la produzione
di questo settore. Bisogna di conseguenza rivedere la governance
per quanto riguarda l’alimentazione e l’agricoltura”.