2008-10-13 15:18:00

Borse internazionali in rialzo dopo il varo del piano europeo anticrisi


Resta con il fiato sospeso la comunità internazionale per l’andamento della crisi finanziaria globale e i possibili risvolti per le economie reali dei Paesi colpiti e gli effetti sulle popolazioni più povere nel mondo. Segni positivi dal mercato azionario. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

I Paesi europei ritrovano l’unità per far fronte alla crisi finanziaria mondiale; una corsa contro il tempo, se il Fondo Monetario Internazionale paventa un “collasso globale”. E’ buona però la risposta stamane delle Borse europee, sulla spinta anche del rialzo nella notte delle Borse asiatiche. Salgono in media del 6 per cento gli indici borsistici del Vecchio Continente mentre i mercati asiatici – assente Tokyo chiusa per festività – hanno guadagnato mediamente 4 punti percentuali, con +10,2 di Hong Kong e +5,55 di Sydney, ed ancora Dubai ha chiuso a +10,5 e Abu Dhabu a +6,9.

 
Ma cosa prevede il Piano anticrisi varato ieri a Parigi dai 15 leader dell’Eurogruppo? Azioni coordinate e concertate per difendere la solidità del sistema bancario e garantire che la crisi di liquidità non soffochi l'economia reale. Misure limitate nel tempo e nell’importo secondo le necessità da Paese a Paese, da caso a caso, nel rispetto – è scritto nella dichiarazione finale del vertice – degli interessi dei contribuenti. “Non è un regalo ai banchieri” – ha chiarito stamane in un’intervista il presidente lussemburghese dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker: “le banche che assisteremo – ha detto - dovranno pagare”. “Vogliamo ridare alle banche – ha aggiunto il presidente francese Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell’UE – la capacità di concedere prestiti”. Soddisfatti anche il presidente della Banca centrale europea (BCE) Jean-Claude Trichet e il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso.

 
Ma quanto costerà ai governi UE questo salvataggio ad un sistema bancario ‘moribondo’? Si saprà al prossimo vertice dell’UE, mercoledì e giovedì prossimi, quando gli altri partner dell’Unione saranno chiamati ad aderire al Piano d’emergenza. Intanto, la Gran Bretagna ricapitalizza tre banche: “Royal Bank of Scotland”, “Hbos” e “Lloyds Tsb” con 37 miliardi di sterline. L’annuncio oggi dal Tesoro britannico, a patto che i tre Istituti non paghino ai dirigenti super bonus in contanti. La quarta Banca in difficoltà la “Barclays” ha deciso di non ricorrere all’aiuto statale e di offrire al mercato azioni per 6,5 miliardi di sterline. Il premier spagnolo José Zapatero ha invece annunciato prestiti interbancari fino ad un massimo di 100 miliardi di euro.

 
Oltre Oceano, si attende ora con ansia l’apertura a New York di Wall Street, e l’importante discorso sul Piano economico varato dal Congresso, annunciato dal candidato democratico Barack Obama. Intanto a Washington, è giunto stanotte il premier italiano Silvio Berlusconi, per incontrare il presidente George W.Bush e parlare della crisi finanziaria; una crisi che tanto più minaccia – ha ammonito il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick - i Paesi emergenti, già alle prese con il caro energia e l'impennata dei prezzi alimentari. Dall’inizio dell'anno si contano nel Pianeta 100 milioni di poveri in più.

Cina: riforma agraria
Il Partito comunista cinese, a conclusione di una riunione del proprio Comitato centrale, ha approvato ieri a Pechino una riforma che permetterà di fatto ai contadini di ''trasferire con vari strumenti i contratti di gestione della terra'', come anticipato qualche giorno fa dal presidente cinese, Hu Jintao. Secondo quanto riportato dalla stampa asiatica, i lavoratori agricoli potranno usare la terra che coltivano come se fosse di loro proprietà, ma - in base alla legge cinese - nelle zone rurali tale proprietà rimarrà comunque ''collettiva''. Sulla riforma del settore agricolo cinese, ascoltiamo Fernando Mezzetti, autore di diversi libri sulla trasformazione della Cina, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. – La rifroma consiste nel fatto che lo Stato regolarizza una situazione in atto dal 1978, da quando avviarono le riforme. Il primo atto fu smantellare le comuni del popolo che si erano rivelate insufficienti e dare la terra ai contadini dicendo: coltivate quello che volete, purché ci paghiate un canone annuo in prodotti. La situazione si è poi aggravata perché con le riforme sono stati inizialmente tutti vincitori, poi ci sono stati vincitori e vinti e i contadini sono rimasti indietro rispetto alle città, rispetto ai centri urbani. Quindi, questa decisione regolarizza una situazione in atto da tempo. Viene ceduta non la terra, ma l’uso della terra, trasmissibile in senso ereditario e commerciabile, cioè vendibile.

 
D. – Con la riforma, comunque, i contadini non avranno formalmente la proprietà privata della terra, vietata dalla Costituzione. Ma quali cambiamenti ci saranno?

 
R. – Immediati nel senso che, per esempio, se uno ha acquistato l’uso del terreno dal vicino o da un altro, adesso avrà la configurazione giuridica con la quale potrà chiedere prestiti alle banche, perché l’altra decisione che è stata presa è di stimolare i crediti all’agricoltura.

 
D. – Il nuovo corso varato a Pechino arriva in un momento in cui la Cina, a causa della crisi finanziaria internazionale, ha urgente necessità di aumentare il consumo interno …

 
R. – Nella situazione di contrazione delle esportazioni che la Cina prevede, data la recessione negli Stati Uniti, che sono il loro maggior mercato, e in Europa – altro importante mercato – la Cina svilupperà i consumi interni, e i consumi interni da sviluppare sono quelli dei contadini, che sono 700 milioni di persone.

Elezioni Lituania
Elezioni legislative ieri in Lituania: ha vinto il Partito conservatore guidato da Andrius Kubilius, che difficilmente potrà governare senza stringere alleanze con altri partiti, fra i 16 in lizza, che hanno superato lo sbarramento del 5 per cento. Kubilius, 51 anni, è già stato nel 2000 primo ministro del suo Paese. Il servizio di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

Il prossimo parlamento lituano sarà più frammentato di quello precedente. Questo il responso delle urne di ieri. Il partito conservatore “Unione della Patria” dell’ex premier Kubilius ha ottenuto al proporzionale il 18,5 delle preferenze. Seguono distanziati il partito “Resurrezione”, pieno di stelle della tivù, fondato da un regista di reality-show con il 15%, quindi “Ordine e giustizia” dell’ex presidente Paskas, costretto alle dimissioni da un impeachment nel 2004 con il 13%. Soltanto quarti i social-democratici, al governo dal 2001, che pagano il rallentamento dell’economia e l’aumento dell’inflazione con il 12%. 70 seggi sono assegnati col sistema proporzionale, mentre gli altri 71 con quello maggioritario a doppio turno, che si svolgerà tra due settimane. Contemporaneamente alle parlamentari si è svolto un referendum per il mantenimento in funzione della centrale atomica di Ignalina, dello stesso tipo di quella di Cernobyl. Nel 2004, con l’adesione all’Unione europea, Vilnius si era impegnata a chiuderla entro il 2009, ma l’impianto continua a fornire il 70% dell’energia elettrica al Paese baltico. Dai dati della Commissione elettorale questa consultazione non ha raggiunto il quorum necessario per essere considerata valida.
 
Austria: nuovo leader per l’estrema destra
Nominato il successore di Joerg Haider alla guida dell’Alleanza per il futuro dell’Austria. E’ Stefan Petzner, 27 anni, dal 2004 portavoce del leader dell’'estrema destra morto – ricordiamo - nella notte tra venerdì e sabato in un incidente stradale.

Elezioni locali in Russia: plebiscito per Abramovich nella Ciukota
Voto plebiscitario per il magnate russo Roman Abramovich, che ha ottenuto ieri il 96,99% nelle elezioni per la Duma – il Parlamento - della Ciukotka, regione dell'estremo oriente russo di cui è stato governatore per 8 anni, fino allo scorso luglio. Abramovich, secondo uomo più ricco della Russia, ha fatto la fortuna della sperduta Ciukotka, un tempo la più disastrata delle province russe, investendovi cifre ingenti per risollevarne l'economia. La Ciukotka è una delle cinque delle 85 regioni russe dove ieri si sono tenute elezioni locali, largamente dominate dal partito "Russia Unita" guidato dal premier Vladimir Putin, con percentuali dal 50 ad oltre l’80 per cento dei voti.

Afghanistan
Permane critica la situazione in Afghanistan. In una serie di attacchi fra ieri ed oggi sono stati uccisi 14 militanti talebani e 8 civili per mano di truppe afgane e internazionali.

Repubblica democratica del Congo
L’Unione Africana (UA) ha confermato l’intenzione di entrare a pieno titolo nella crisi del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, per svolgere un ruolo di mediazione. È stata, infatti, annunciata la prossima nomina di un rappresentante dell’UA a Goma, capoluogo del Nord Kivu. Parlando coi giornalisti al termine della sua visita ufficiale, il presidente della Commissione dell’UA, Jean Ping, ha definito la situazione nell’est del Congo preoccupante “dal momento che potrebbe degenerare, minacciando la pace e la sicurezza della regione dei Grandi Laghi e più in generale di tutto il continente”.(Panoramica internazionale a cura di Roberta Gisotti)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 287

 
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