Violenza contro i cristiani: editoriale di padre Lombardi
Decine di persone uccise, decine di migliaia costrette a fuggire dalle loro case di
fronte alle minacce e agli attacchi. Questo è il bilancio provvisorio dell’ondata
di violenza che da alcuni mesi ormai colpisce i cristiani in India, non solo nello
Stato dell’Orissa, ma anche altrove. I vescovi indiani hanno levato la loro voce varie
volte, e anche dall’estero, ad esempio dall’Unione Europea, sono stati posti alle
autorità indiane interrogativi preoccupati: sembra che finalmente – anche se con grande
ritardo – comincino a giungere risposte e assicurazioni di impegno per riportare la
calma. Lo stesso primo ministro ha riconosciuto che per l’India si tratta di una “vergogna
nazionale”, in contraddizione palese con i grandi valori di non violenza, tolleranza
e rispetto delle religioni che questo grande Paese ha coltivato per secoli. La canonizzazione
a Roma della prima Santa indiana, domenica 12 ottobre, sarà un’ottima occasione perché
la Chiesa universale viva in unione di preghiera e di solidarietà spirituale questo
periodo difficilissimo per i cristiani dell’India. Ma certamente bisogna prendere
atto che i fondamentalismi sono vivi e minacciosi in diverse parti del mondo. Il dialogo
fra le religioni, strada lunga e difficile, è una delle sfide più cruciali di oggi
e di domani, perché nel nome di Dio si costruisca sempre e solo la pace.