La diocesi di Milano promuove un Convegno sull'Africa
Cambiare i nostri rapporti con l’Africa non è solo un atto di giustizia ma sarebbe
conveniente anche per il Nord del mondo. E’ uno dei messaggi lanciati oggi dal convegno
milanese organizzato da diverse realtà ecclesiali diocesane attive nel campo della
mondialità, che hanno voluto così ricordare la preoccupazione della Chiesa per lo
sviluppo di tutti i popoli, espressa già con le encicliche "Fidei Donum" di Papa Pio
XII, del 1957, e con la "Populorum Progressio" di Paolo VI, del 1967. Tema del convegno
"L'Africa e noi. Economia, giustizia e solidarietà". Il servizio di Fabio Brenna:
Intervento
sul debito estero, cooperazione e finanziamento allo sviluppo sono i pilastri di un
rinnovato rapporto con l’Africa che deve però muovere da una premessa: l’autodeterminazione
del grande continente. La prospettiva, suggerita da Riccardo Moro,
direttore della Fondazione "Giustizia e Solidarietà" della Conferenza episcopale italiana: “Ci
vogliono politiche che servano a tutelare i diritti ed i bisogni fondamentali, ma
non saranno efficaci se, appunto, non sono elaborate da chi le deve poi realizzare
e deve riceverne i benefici; dall’altra parte, servono soldi. La questione dei soldi
è delicatissima perché in passato finanziamenti del Nord ricco verso il Sud povero
si sono trasformati in una sorta di schiavitù, in un cappio al collo di un debito
insostenibile”. Moro ha, quindi, ricordato l’esperienza della
campagna per la riduzione del debito estero della Guinea e del Burkina Faso, portata
avanti dalla Chiesa italiana in occasione del Grande Giubileo del 2000. La
Chiesa africana si sta preparando al secondo Sinodo per l’Africa, che si terrà il
prossimo anno. Il teologo gesuita della Repubblica Democratica dl Congo, padre
Minani Bihuzo, ha spiegato come le questioni legate alla giustizia economica
siano ancora in secondo piano nel documento preparatorio del Sinodo, rispetto a temi
come pace, riconciliazione e sottosviluppo. Ma ci sono alcune urgenze particolarmente
sentite dalle comunità che stanno proponendo le loro osservazioni al documento: “La
questione più importante è il prezzo delle materie prime che finora non è cambiato.
Il secondo è la questione dell’energia: con la mondializzazione abbiamo l’impressione
che sarà un problema. Il terzo, ed è quello più noto, è la questione del debito. E
poi c’è la questione della dipendenza tecnologica del Sud del mondo. E sarà forse
anche importante parlare del sistema economico e monetario internazionale. Il documento
preparatorio del Sinodo fa riferimento anche alla questione della vendita delle armi”. Dopo
il convegno della mattinata, nel pomeriggio si sono sviluppati 11 laboratori con esperti
e specialisti su alcuni problemi aperti come i conflitti in Sudan; la guerra per l’acqua
e l’influenza cinese nel continente africano. In occasione del convegno è stata presentata
la mostra dal titolo “Mai più schiave” della fotografa Silvia Morara e della giornalista
Anna Pozzi, che documenta il traffico delle donne nigeriane costrette a prostituirsi
in Italia.