La quarta giornata di lavori al Sinodo dedicata alla prima sessione dei “Circoli minori”.
Ieri, messaggio di saluto del Consiglio Ecumenico delle Chiese
Prima sessione dei "Circoli minori", stamani, per i padri sinodali riuniti nella XII
Assemblea generale in Vaticano sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione
della Chiesa”. I lavori prevedono l’elezione dei moderatori e dei relatori, con relativi
dibattiti. Alle 16.30, invece, riprenderà la discussione generale nell’ambito della
quinta Congregazione. Ieri pomeriggio, intanto, ai tutti i partecipanti al Sinodo
è giunto il messaggio di saluto del Consiglio ecumenico delle Chiese. Ce ne parla
Isabella Piro:
È
stato il delegato fraterno, l'arcivescovo metropolita Nifon di Targoviste, a leggere
il messaggio del segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese, il rev.do
Samuel Kobia. “Il tema scelto per la XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei
Vescovi - si legge nel testo - ha in sé la promessa di un profondo rinnovamento spirituale
per la missione della Chiesa”. “Il modo in cui la Parola di Dio si rispecchia nelle
nostre vite, ci trasforma e genera atti di amore tra noi - continua il messaggio -
è veramente centrale per la missione salvifica della Chiesa”. Quindi, il Consiglio
ecumenico delle Chiese ribadisce che “la ricerca dell’unità visibile della Chiesa
rappresenta una dimensione indispensabile della vita e della missione ecclesiale”.
In
precedenza, i lavori dei padri sinodali si erano concentrati soprattutto su tre temi:
il primo riguardava la ricerca di strumenti efficaci per valorizzare le Sacre Scritture.
Ed in particolare, i partecipanti all’Assemblea si sono soffermati sull’importanza
dell’omelia, presentata da più voci come uno strumento fondamentale e davvero unico
per l’evangelizzazione. Quindi, si è riflettuto sulla necessità di una valida formazione,
sia per i religiosi che per i laici, sulla Parola di Dio. Si è accennato anche ad
“un’emergenza educativa” per riportare al centro della vita di fede il tema della
salvezza, snaturato - si è detto - dalle attuali tendenze culturali.
Infine,
è stato sollevato il problema delle sètte religiose, soprattutto nei Paesi africani.
A questo proposito, ecco cosa ha dichiarato, ai nostri microfoni, mons.
Laurent Monsengwo Pasinya, segretario speciale dell’Assemblea generale
del Sinodo e presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del
Congo:
R. - Le sètte rappresentano un grande rischio,
soprattutto perché fanno una interpretazione fondamentalista della Bibbia, turbando
la comprensione stessa della Bibbia da parte dei cristiani. Ciò facendo, complicano
la nostra opera evangelizzatrice e la conoscenza stessa della Bibbia. Se non facciamo
attenzione a questo fenomeno, corriamo veramente il rischio che i nostri cristiani
lascino la Chiesa cattolica.
D. - Come contrastare,
quindi, questi fenomeni?
R. - Bisogna anzitutto partire
dalla Bibbia: la Bibbia si interpreta in comunione con la Chiesa, secondo alcuni criteri
che sono garantiti dalla Chiesa, in coerenza con tutta la Bibbia. Non basta prendere
un versetto, dargli arbitrariamente un senso, ma bisogna seguire la coerenza di tutta
la Bibbia. C’è poi un altro criterio: di un testo biblico non si può mai dare un senso
che sia contrario alla fede ricevuta dagli Apostoli.
D.
- Attualmente, lei è segretario speciale dell’Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi
ed è la prima volta che un presule africano è chiamato a ricoprire questo ruolo. Come
ha accolto questa nomina?
R. - Con senso di responsabilità
e di gratitudine al Santo Padre, che esprime fiducia all’Africa attraverso la mia
persona. Lo ho accolto come un segno di fiducia della Chiesa cattolica alla Chiesa
africana e, quindi, ci richiama al fatto che la Parola di Dio deve diventare nella
Chiesa africana l’alimento della vita e della missione della Chiesa.
D.
- Quali le priorità dell’Africa che lei spera che il Sinodo dei Vescovi possa aiutare
a risolvere?
R. - Prima di tutto, aspettiamo un aiuto
per facilitare l’accesso alla Bibbia ai nostri cristiani. Ciò presuppone la possibilità
di usare anche i mezzi di comunicazione per annunciare la Parola di Dio e a dare alla
Parola di Dio un’importanza centrale: quella che essa ha nella vita e nella missione
della Chiesa.