Il Papa all’udienza generale dedicata a S. Paolo: Gesù non è una persona del passato,
ma vive oggi con noi. Al termine, incontro di Benedetto XVI con il premier della Papua
Nuova Guinea
Gesù per il cristiano non è una persona del passato: cosi il Papa stamane all’udienza
generale in Piazza San Pietro, affollata di pellegrini e turisti – circa 25 mila –
di tutto il mondo, allietati da un’assolata e tiepida giornata di ottobre. Il servizio
di Roberta Gisotti:
San Paolo
al centro della catechesi di Benedetto XVI, che ha parlato del rapporto tra l’Apostolo
delle Genti e Gesù di Nazareth, ovvero il “Gesù terreno”, o cosiddetto “Gesù storico”.
San Paolo distingue due modi di conoscere Gesù o qualunque altra persona. Un primo
modo “secondo la carne”, come scrive nella prima Lettera ai Corinzi, ovvero secondo
criteri esteriori, ma non è cosi che sappiamo chi è: “Solo
col cuore si conosce veramente una persona”. Ed anche oggi
abbiamo due modi di conoscere Gesù, ha sottolineato il Papa: "Ci
sono persone dotte che conoscono Gesù nei suoi molti dettagli e persone semplici che
non hanno conoscenza di questi dettagli, ma lo hanno conosciuto nella sua verità:
'Il cuore parla al cuore'”. Se Paolo prima d’incontrare
il Cristo resuscitato sulla via di Damasco conosceva Gesù “secondo la carne”, dopo
Damasco “non lo giudica più allo stesso modo”: "San Paolo
non pensa a Gesù in veste di storico, come a una persona del passato. Conosce certamente
la grande tradizione sulla vita, le parole, la morte e la risurrezione di Gesù, ma
non tratta tutto ciò come cosa del passato; lo propone come realtà del Gesù vivo.
Le parole e le azioni di Gesù per Paolo non appartengono al tempo storico, al passato.
Gesù vive adesso e parla adesso con noi e vive per noi". Nei
saluti finali, il Papa ha chiesto in particolare ai fedeli di pregare per il Sinodo
dei vescovi, in corso in Vaticano, di recitare ogni giorno in questo mese di ottobre
il Rosario e di seguire l’esempio del sacerdote Francesco Pianzola, “sapiente predicatore”,
beatificato sabato scorso:"Siate anche voi, come lui, segni luminosi
della presenza di Cristo, mediante una convinta fedeltà alla Chiesa". Subito
dopo l’udienza generale, Benedetto XVI ha ricevuto il primo ministro della Papua Nuova
Guinea, Michael Somare. Un "incontro cordiale", durante il quale il Pontefice e il
premier papuano si sono soffermati, spiega un comunicato della Sala Stampa Vaticana,
“sull’attuale situazione politica e sociale” della nazione a nord dell’Australia e
“sul significativo contributo della Chiesa cattolica, soprattutto nei settori dell’educazione,
della promozione umana e della salute”. C’è stato anche “uno scambio di opinioni su
alcuni temi di interesse regionale, tra i quali - conclude la nota - i rapporti con
i Paesi vicini e gli effetti del cambiamento climatico”.