2008-10-08 14:42:20

Il Papa all’udienza generale dedicata a S. Paolo: Gesù non è una persona del passato, ma vive oggi con noi. Al termine, incontro di Benedetto XVI con il premier della Papua Nuova Guinea


Gesù per il cristiano non è una persona del passato: cosi il Papa stamane all’udienza generale in Piazza San Pietro, affollata di pellegrini e turisti – circa 25 mila – di tutto il mondo, allietati da un’assolata e tiepida giornata di ottobre. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

San Paolo al centro della catechesi di Benedetto XVI, che ha parlato del rapporto tra l’Apostolo delle Genti e Gesù di Nazareth, ovvero il “Gesù terreno”, o cosiddetto “Gesù storico”. San Paolo distingue due modi di conoscere Gesù o qualunque altra persona. Un primo modo “secondo la carne”, come scrive nella prima Lettera ai Corinzi, ovvero secondo criteri esteriori, ma non è cosi che sappiamo chi è:
 
“Solo col cuore si conosce veramente una persona”.
 
Ed anche oggi abbiamo due modi di conoscere Gesù, ha sottolineato il Papa:
 
"Ci sono persone dotte che conoscono Gesù nei suoi molti dettagli e persone semplici che non hanno conoscenza di questi dettagli, ma lo hanno conosciuto nella sua verità: 'Il cuore parla al cuore'”.
 
Se Paolo prima d’incontrare il Cristo resuscitato sulla via di Damasco conosceva Gesù “secondo la carne”, dopo Damasco “non lo giudica più allo stesso modo”:
 
"San Paolo non pensa a Gesù in veste di storico, come a una persona del passato. Conosce certamente la grande tradizione sulla vita, le parole, la morte e la risurrezione di Gesù, ma non tratta tutto ciò come cosa del passato; lo propone come realtà del Gesù vivo. Le parole e le azioni di Gesù per Paolo non appartengono al tempo storico, al passato. Gesù vive adesso e parla adesso con noi e vive per noi".
 
Nei saluti finali, il Papa ha chiesto in particolare ai fedeli di pregare per il Sinodo dei vescovi, in corso in Vaticano, di recitare ogni giorno in questo mese di ottobre il Rosario e di seguire l’esempio del sacerdote Francesco Pianzola, “sapiente predicatore”, beatificato sabato scorso: "Siate anche voi, come lui, segni luminosi della presenza di Cristo, mediante una convinta fedeltà alla Chiesa".
 
Subito dopo l’udienza generale, Benedetto XVI ha ricevuto il primo ministro della Papua Nuova Guinea, Michael Somare. Un "incontro cordiale", durante il quale il Pontefice e il premier papuano si sono soffermati, spiega un comunicato della Sala Stampa Vaticana, “sull’attuale situazione politica e sociale” della nazione a nord dell’Australia e “sul significativo contributo della Chiesa cattolica, soprattutto nei settori dell’educazione, della promozione umana e della salute”. C’è stato anche “uno scambio di opinioni su alcuni temi di interesse regionale, tra i quali - conclude la nota - i rapporti con i Paesi vicini e gli effetti del cambiamento climatico”.







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