50 anni fa la morte di Pio XII, il Papa dell’umanità sofferente. Domani, in San
Pietro, la Messa commemorativa di Benedetto XVI
Domani, alle ore 11.30, Benedetto XVI presiederà, nella Basilica Vaticana, la Santa
Messa nel 50.mo anniversario della morte del Servo di Dio Pio XII. Difensore della
Verità, apostolo della pace in tempi di guerra, intellettuale sensibile alla modernità,
pastore premuroso, Pio XII, fedele al suo motto “Non nova sed noviter”, fu un innovatore
nella Tradizione. Il servizio di Alessandro Gisotti:
(musica) “Papa
dell’umanità sofferente”, fermo annunciatore della Verità, Pio XII resse la Barca
di Pietro in tempi drammatici per l’umanità. Il suo lungo Pontificato inizia il 2
marzo 1939, quando sull’Europa già spirano venti di guerra. Finissimo diplomatico,
Papa Eugenio Pacelli si rivolge ai responsabili delle nazioni affinché la violenza
non abbia l’ultima parola. Il 24 agosto parla al mondo intero con un radiomessaggio
che fin dal titolo, “Un’ora grave”, sottolinea l’angoscia del Pontefice: “Nulla
è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi.
Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti
si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole
successo”. Appello purtroppo inascoltato. Ma il Papa
non demorde e durante tutta la Seconda Guerra Mondiale utilizza la Radio Vaticana
per diffondere la sua voce in difesa della pace. Il suo impegno non sarà tuttavia
consegnato esclusivamente alle parole. Il “Pastor Angelicus” istituisce un servizio
di ricerca per i prigionieri di guerra, apre i conventi di Roma per offrire rifugio
agli ebrei che rischiano la deportazione. E quando le armi finalmente tacciono, invia
ingenti beni materiali in diversi Paesi europei. Ma la fine della Guerra Mondiale
non segna l’inizio di un’era di pace. Pio XII lo comprende subito e sottolinea i suoi
timori parlando al Sacro Collegio, il 24 dicembre del 1946: “Invece
d’incamminarsi verso una reale pacificazione, in vasti territori del globo terrestre,
in ampie regioni soprattutto di Europa, i popoli si trovano in uno stato di costante
agitazione, da cui in un tempo più o meno vicino potrebbero sorgere le fiamme di nuovi
conflitti”. Prima il nazismo, ora il comunismo ateo.
Pio XII contrasta i sistemi totalitari che, come aveva sostenuto nella sua prima Enciclica,
la Summi Pontificatus, sono lo sbocco inevitabile dell’allontanamento da Dio.
Il sistema sovietico mette a durissima prova i fedeli e i pastori dei Paesi satelliti
di Mosca. Il Papa soffre con loro e respinge il comunismo “in virtù della dottrina
cristiana” fino a decretare, nel 1949, la scomunica per quanti aderiscano o sostengano
i partiti comunisti. Nel 1954, afferma che la pace è “il voto” che più a lungo ha
nutrito nel suo animo. Parole che riecheggiano in tanti suoi appelli accorati: “Non
intendiamo di criticare, ma di stimolare. Non di accusare, ma di soccorrere. Intenti
di pace e non di afflizione muovono il Nostro cuore e vorremmo destarli nel fondo
delle anime di coloro che ci ascoltano”. (Radiomessaggio, 24 dicembre 1946) Difensore
della sana dottrina, Pio XII è aperto alla modernità, e in particolare ai progressi
scientifici e alla comunicazione sociale. Quasi 200 i suoi radiomessaggi trasmessi
in più lingue a tutto il mondo. Papa Pacelli dà nuovo impulso alle missioni dall’Africa
alla Cina, rinvigorisce gli studi biblici, riforma la liturgia, internazionalizza
la Curia, promuove gli scavi alla Tomba di San Pietro. Con lui comincia, inoltre,
a prender forma una teologia del laicato. Di fronte alla piaga della miseria nel mondo,
Pio XII chiede una più giusta distribuzione della proprietà, condanna gli eccessi
del capitalismo. E mostra sensibilità verso le esigenze della classe operaia: “Queste
esigenze comprendono, oltre ad un salario giusto, sufficiente alle necessità dell'operaio
e della famiglia, la conservazione ed il perfezionamento di un ordine sociale, che
renda possibile una sicura, se pur modesta proprietà privata a tutti i ceti del popolo,
favorisca una formazione superiore per i figli delle classi operaie particolarmente
dotati di intelligenza e di buon volere”. (Radiomessaggio Natale 1942) Devotissimo
alla Madonna, nell’Anno Santo del 1950, definisce il dogma dell’Assunzione della Vergine.
Con le sue 41 Encicliche, Pio XII lascia alla Chiesa un deposito di saggezza inestimabile
a cui molto attingeranno i padri del Concilio Vaticano II. Riservato di carattere,
non parlava della propria spiritualità, ma colpiva tutti per la sua dimensione ascetica.
Mangiava poco per essere solidale con i poveri. E quando migliaia di rifugiati di
guerra trovarono accoglienza in Vaticano, non volle che il suo appartamento fosse
riscaldato per esprimere così la sua vicinanza alle loro sofferenze. (musica)