2008-10-07 14:02:46

Il rabbino capo di Haifa, Cohen: sono al Sinodo per ribadire il desiderio degli ebrei a collaborare per la pace. Il cardinale Vanhoye: i cristiani riscoprano la lettura della Bibbia


Al Sinodo sulla Parola di Dio, è dunque intervenuto ieri il rabbino capo di Haifa, Shear Yashyv Cohen. Sul significato di questa presenza all’assemblea sinodale, Philippa Hitchen, del nostro programma inglese, ha intervistato lo stesso rabbino Cohen:

R. - I’m here not as individual ...
Non sono qui a titolo personale, ma rappresento il Gran Rabbinato d’Israele che è il corpo ufficiale che guida la religione ebraica in Israele e, in un certo senso, nel mondo ebraico. Direi quindi che rappresento la maggioranza degli ebrei, qui in Vaticano. Vi sono alcuni che pensano si tratti di qualcosa di più di un dialogo e sospettano che possa essere un tentativo, in un certo senso, di attenuare le differenze, quasi come se si trattasse della medesima religione: ma così non è, perché ci sono elementi fondamentali negli articoli di fede in cui noi crediamo, in cui i cristiani credono, e che non possiamo ignorare. Personalmente, penso che l’intenzione non sia quella di indurci a cambiare, quanto piuttosto di invitarci a comprenderci a vicenda e a vivere insieme secondo quei principi e quelle idee che ci uniscono. Discendiamo dalla stessa madre, o dallo stesso padre Abramo, il Patriarca - Avram Avinu in ebraico - il Padre delle tre religioni abramitiche: ebraismo, cristianesimo e islam. Credo sia importante ricordare le nostre origini: in questo modo, saremo meglio capaci di portare la pace nel mondo. E questo è importante. Io credo che la religione abbia un influsso sui capi laici di tutti gli Stati del mondo: essi hanno bisogno di sapere che tutti gli esseri umani pregano lo stesso Dio.

Come ha affermato Benedetto XVI, anche per i cristiani è sempre in agguato il pericolo di non saper cogliere, tra i rumori e le parole del mondo, il suono della Parola di Dio. Sul come contrastare questa insidia il cardinale Albert Vanhoye, intervenuto ieri, offre alcuni consigli pratici al microfono di Giovanni Lin, della redazione cinese della nostra emittente:
 
R. - La Parola di Dio è veramente essenziale però talvolta non si ha un contatto sufficiente con la Parola di Dio. Ora direi che è augurabile che i cristiani abbiano un contatto personale con la Sacra Scrittura, che molti cristiani comincino a meditare un po’ ogni giorno, per dieci minuti, ad esempio, su un passo della Sacra Scrittura, cercando di capire cosa voglia dire, cosa suggerisca per la propria vita. D’altra parte, è molto importante pure che i predicatori siano buoni conoscitori della Bibbia e possano così introdurre i cristiani ad una conoscenza più viva e più completa della Bibbia.
 
D. - Cosa auspica come risultato di questo incontro tra i vescovi di tutto il mondo?
 
R. - Sarà un’occasione per riaccendere il fervore per lo studio e la meditazione della Sacra Scrittura. Certamente, verranno prese iniziative di formare gruppi che si raduneranno per approfondire alcuni testi della Sacra Scrittura. San Girolamo ha detto che l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. Se si vuole conoscere veramente il cuore di Cristo, i pensieri di Cristo, dobbiamo andare a cercare i testi della Bibbia che nominano il mistero di Cristo ed esprimono anche i sentimenti di Dio e di Cristo.







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