2008-10-06 15:57:21

Vietnam: i vescovi annunciano "una via di dialogo" con il governo


“Il cammino del dialogo è stato aperto”: è il giudizio che i vescovi del Vietnam esprimono sull’incontro con il primo ministro Nguyen Tan Dung, avvenuto il primo ottobre, in una lettera a firma del presidente della Conferenza episcopale, mons. Pierre Nguyên Van Nhon. Il messaggio, che porta la data del 3 ottobre, è indirizzato ai fedeli e parla di “clima di ascolto attento e di scambio franco e diretto” nell’incontro con il premier, nel corso del quale si è parlato della politica governativa verso le religioni, ed in particolare i cattolici, e delle vicende riguardanti la ex delegazione apostolica, la parrocchia di Thai Ha e l’arcivescovo di Hanoi, mons. mons. Joseph Ngo Quang Kiet. L’incontro, si legge nel messaggio ripreso dall'agenzia AsiaNews, ha permesso di riaprire il dialogo, “dopo un periodo nel quale si pensava di essere in un vicolo cieco”. I vescovi non si nascondono che “il cammino del dialogo alla ricerca della verità, della giustizia e del duraturo interesse del Paese è ancora lungo. Esso sarà seminato di difficoltà, di ostacoli. Esigerà saggezza e perseveranza”. Per questo essi chiedono ai cattolici “di unirsi a noi nella preghiera sia personale che comune all’interno delle comunità parrocchiali e religiose, in spirito di comunione, di amore e di concordia”. “Quando tutti avranno preso la verità, la giustizia ed il bene comune come luce per schiarire la strada e come criterio di scelta – conclude il messaggio dei vescovi - potremo allora superare le difficoltà e gli ostacoli incontrati nel corso della costruzione della nostra patria e dello sviluppo del nostro amato Paese”. Nonostante quanto auspicato dai vescovi vietnamiti, continua intanto la politica di intimidazione e violenza con la quale le autorità sembrano voler risolvere le questioni territoriali. Presa di mira questa volta la piccola parrocchia di Mạc Thượng, a Thiên Lý, distretto di Lý Nhân, che rivendica il terreno della chiesa: 26mila metri quadrati, la maggior parte dei quali le autorità avevano preso dopo la morte del precedente parroco, padre De, 60 anni prima, e le avevano date a privati. (R.P.)







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