2008-10-06 16:09:52

Ieri a Roma ultima sosta della Carovana missionaria della Pace


Si è conclusa ieri con la tappa di Roma la Carovana Missionaria della pace. Partita il 25 settembre, l’iniziativa è stata organizzata da CIMI (Conferenza degli istituti missionari in Italia), SUAM (Segretariato unitario di animazione missionaria), FESMI (Federazione stampa missionaria italiana), MGM (Movimento giovanile missionario), con la collaborazione degli istituti missionari e dei centri missionari diocesani. Al termine è stato stilato un documento finale sulle esperienze fatte durante il viaggio. “Noi, Carovana Missionaria della Pace – inizia il testo - abbiamo concretamente percorso le strade d’Italia al Sud come al Nord. “L’informazione è imbavagliata, distorta, superficiale e forviante” - continua la dichiarazione - “vi è una crisi di democrazia evidente” e la “legalità è costantemente negata a favore di interessi di gruppi ristretti”. Nel documento finale i ‘carovanieri’ ritornano poi sui tre temi centrali della V edizione della Carovana tenuta quest’anno: l’acqua, l’immigrazione e la militarizzazione. “Come Carovana missionaria della Pace 2008, nella nostra itineranza, abbiamo incontrato comunità e luoghi in cui si sente forte la necessità di liberare la parola acqua”. Ribadendo il principio che “l’Acqua è un bene comune, un diritto inalienabile dell’umanità, da tutelare per le generazioni future” la Carovana missionaria chiede che “le istituzioni riconoscano l’acqua, bene comune diritto di tutti, non merce. Si ritorni a una gestione pubblica diretta della rete idrica comunale”. Dopo aver chiesto di avviare “l’avanzamento della legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell’acqua, per cui sono state raccolte 400mila firme, i carovanieri chiedono alla comunità cristiana di applicare “la logica del peccato, perché contrario alla vita, a chi si impossessa dell’acqua per trarne profitto” equiparando la mercificazione dell’oro blu al furto. Forti anche le critiche alla crescente militarizzazione del Paese – “l’Italia è un paese che nel silenzio si militarizza sempre più” che - sostengono i carovanieri nella nota - deve diventare un tema al centro del dibattito delle comunità cristiane. In tema di immigrazione, poi, il documento sottolinea l’importanza dell’incontro con l’altro per vincere paure e stereotipi. Alle comunità missionarie si chiede perciò di “diffondere un’informazione sui temi dell'immigrazione libera da pregiudizi, di promuovere all'interno della Chiesa una fede che si incarna nel vivere la quotidianità dell'altro, per una Chiesa con le porte aperte, e di interagire con le altre realtà non ecclesiali attive nella promozione della multi-culturalità”. (V.V.)







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