Un cuore che vede per cogliere la bellezza dell’amore aperto alla vita: sul messaggio
del Papa per il 40.mo dell’Humanae Vitae, la riflessione di Paola
Soave del Forum Famiglie
Ha destato ampia eco il messaggio inviato, ieri, da Benedetto XVI al Convegno promosso
dall’Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, in occasione del
40.mo anniversario dell’Humanae Vitae. Il Papa ha sottolineato che solo con
gli occhi del cuore si comprendono le ragioni di un amore che si dona senza riserve.
Il Pontefice ribadisce, inoltre, che i metodi volti ad impedire la generazione dei
figli negano la verità intima dell’unione sponsale. Sulle parole del Santo Padre,
Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione di Paola Soave, vicepresidente
del Forum delle Famiglie:
R. – Questo
messaggio richiama proprio quello che in fondo è il vero desiderio del cuore dell’uomo.
Un desiderio un po’ frustrato dalla mentalità dominante, ma il vero desiderio del
cuore è trovare un compimento di sé nell’altro, un compimento di sé nello sposo e
poi nei figli. Non un limite, non un legame che vincola, tanto che si parla addirittura
di profezia: il legame matrimoniale come profezia di un rapporto vero tra gli uomini
che vede l’amore non egoisticamente avvitato su se stesso, ma veramente aperto al
dono. Questo, direi, che è il nucleo del messaggio: concepire il legame con l’altro,
come qualcosa che apre, come qualcosa che spalanca e in questo ti compie.
D.
– D’altronde, il Papa riconosce nel messaggio che gli insegnamenti della Chiesa sulla
bellezza dell’amore responsabile, aperto alla vita, non sempre vengono seguiti anche
dai fedeli. Dove nascono queste difficoltà, secondo lei?
R.
– Da un concetto sbagliato di libertà, libertà intesa come qualcosa che ti lasci le
mani libere di fare quello che vuoi. Mentre la libertà vera, quella che si realizza,
è proprio il dono. Allora è questo concetto di libertà che fa leggere, sempre come
divieto, un messaggio che invece vuole richiamarti alla tua verità, a realizzare quello
per cui tu sei fatto! Tanto è vero che il Papa continua a parlare del cuore; è lì
che sta la capacità di riconoscere la corrispondenza con il nostro desiderio ultimo
che è proprio quello di realizzarci dentro un rapporto, dentro dei rapporti, e non
da soli, non egoisticamente soli. Questa però è la fatica del mondo di oggi perché
è un mondo che, tutto sommato, si basa sull’individualismo, e non sulla relazione.
C’è veramente una sfida aperta su questo. Bisogna, fra cattolici, fra famiglie cattoliche,
fra amici, aiutarsi a fare queste scelte che sono oggi delle scelte controcorrente.