2008-10-04 14:47:10

Nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Papa apre il Sinodo sulla Parola di Dio


Il Papa presiederà domani mattina alle 9.30, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, la Messa di apertura della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi in programma in Vaticano dal 5 al 26 ottobre sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. La nostra emittente trasmetterà la cronaca dell’evento a partire dalle 9.20. Sugli obiettivi di questa assemblea, a cui parteciperanno 253 Padri sinodali, ascoltiamo mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e noto biblista, al microfono di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

R. – Il Sinodo dei Vescovi dovrà naturalmente affrontare vari temi, ma soprattutto con questa unica finalità, questa finalità dominante: riportare in pienezza, in fragranza, in intensità la Parola di Dio all’interno della comunità ecclesiale ed usare questa Parola per la sua missione. Dovranno, quindi, essere indicati tutti i percorsi indispensabili che stimolino questo ritorno alla Parola all’interno della comunità ecclesiale. Dopo il Concilio Vaticano II si è assistito a questa riappropriazione della Bibbia da parte della Chiesa, una riappropriazione entusiasta e molto feconda, ma poi è accaduto – come sempre accade in queste cose – un fenomeno direi quasi di flessione, di appannamento. Il Sinodo ha proprio il compito di riportare l’attenzione non soltanto alla Parola in sé, ma anche alla sua eco, alla sua insistenza di suono, di voce, di presenza all’interno della quotidianità della vita pastorale, all’interno della vicenda costante del credente. Io immagino che i Padri sinodali su questo tema offriranno un vero e proprio arcobaleno di proposte, di stimoli e di riflessioni, perché la Bibbia torni ad essere questo cuore profondo, a fare in modo che queste due presenze efficaci di Dio – la Parola e il Corpo e il Sangue-l’Eucaristia – siano ancora veramente il cuore della Chiesa stessa.
 
Il Sinodo si svolge in concomitanza con l'Anno Paolino e per questo la cerimonia di apertura dell'assemblea avviene nella Basilica di San Paolo fuori le Mura come ci dice, al microfono di Roberto Piermarini, il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della Basilica:RealAudioMP3  
R. – Trovandoci nell’Anno Paolino, è stato proposto al Santo Padre, che ha immediatamente accettato, di fare la cerimonia di apertura qui nella Basilica di San Paolo, che dà un’importanza particolare non soltanto al Sinodo, ma a questa ispirazione paolina, che è quella che domina un poco tutta la fede, la teologia, anche lo sviluppo e la presentazione della Parola di Dio nella vita quotidiana, secondo tutti gli insegnamenti ricchissimi che ci sono stati affidati da San Paolo. Quindi, noi riteniamo che abbia un’importanza notevole il fatto che questa cerimonia di apertura si svolga qui, nella Basilica di San Paolo, presieduta dal Papa, che è presidente del Sinodo.
 
D. – Come si sta svolgendo in generale questo Anno Paolino che ha questo fulcro, questo centro proprio qui in questa Basilica?
 
R. – Io direi molto bene. C’è stata una reazione notevole, all’inizio un po’ lenta, particolarmente lenta, da parte di alcuni Paesi di tradizione cattolica. C’è stato, invece, più entusiasmo, all’inizio almeno, in altri Paesi a minore tradizione cattolica. Adesso però sta riprendendo molto, forse dopo un periodo estivo, dove la gente in genere cerca più vacanza e distrazioni. Adesso si stanno concentrando molte richieste di pellegrinaggi: vogliono venire, chiedono e prenotano attraverso un sistema molto aperto ed efficiente di calendario e di prenotazione sul nostro sito internet, che permette l’immediata conoscenza delle possibilità, delle disponibilità anche di cappelle o di gruppi, che possono venire per celebrare, per fare le loro funzioni, e l’immediata risposta da parte nostra della conferma della disponibilità. Quindi, abbiamo in previsione, nei prossimi mesi, vorrei dire per tutto il resto dell’Anno Paolino, che terminerà nel giugno prossimo, una grande affluenza e grande movimento. Cerchiamo di adeguarci. Abbiamo fatto molti servizi nuovi: abbiamo stabilito dei settori, non soltanto per l’area penitenziale, in modo che chi viene a cercare gli aspetti più spirituali o della penitenza possa trovare accoglienza adeguata, abbiamo sistemato meglio altri settori di visita e di aree espositive e museali, che sono state completamente riorganizzate, fino a tutti i servizi più particolari. Quindi, speriamo che l’Anno Paolino possa avere un ottimo sviluppo.







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