2008-10-04 15:38:06

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa 27.ma Domenica del Tempo Ordinario la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù espone ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo questa parabola: un uomo affida la sua vigna a dei contadini e se ne va lontano. Poi invia i suoi servi quando è il tempo di ritirare il raccolto. Ma questi vengono bastonati, lapidati e uccisi. Infine invia il figlio: ma i contadini uccidono anche lui. Gesù allora dice:

“Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo…? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”.

 
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento di don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:RealAudioMP3

(musica)

 
Venne nella sua proprietà, ma i suoi non l’hanno accolto. Noi siamo sua proprietà, siamo suoi e siamo chiamati ad accoglierlo. Coloro che lo scartano si trovano scartati essi stessi dal disegno di Dio, dal Regno di Dio. Solo in quanto ci riconosciamo sua proprietà, riconosciamo i suoi testimoni e suo Figlio, il suo Regno può essere tra noi. Ecco l’opera di Dio, mirabile ai nostri occhi. La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo, dal Signore è stato fatto questo. L’opera dell’uomo che contrasta i disegni di Dio si ritorce contro l’uomo stesso e chi cadrà su questa pietra si sfracellerà e su chi essa cadrà lo stritolerà. Il segno distintivo del popolo nuovo è la fruttificazione della vigna. Che cosa significa ciò? Il successo, i grandi numeri? No. I discepoli non saranno da meno del loro maestro, quanto a insuccessi e persecuzione. Il segno distintivo del frutto è che esso viene da Dio ed è solo per Dio. Non rifiutiamo, dunque, di dare a Lui il frutto di quello che ci è venuto da Lui, con gioia. Riconosciamoci servi del Padrone della vigna.

 
(musica)







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