Il governo italiano approva il disegno di legge sul federalismo fiscale
Il governo italiano dà il via libera al disegno di legge (DDL) delega sul federalismo
fiscale. Dopo l’approvazione di Palazzo Ghigi, il cammino della riforma prosegue in
sede parlamentare. Il lavoro inizierà al Senato. Ieri, il DDL aveva ricevuto il via
libera dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. La cronaca e i punti salienti del
provvedimento nel servizio di Marco Guerra:
L’approvazione
dal Consiglio dei ministri è arrivata questa mattina, dopo l’accordo giunto in nottata
con la Conferenza delle Regioni e l'Associazione dei comuni italiani (ANCI). Era stato
il ministro Raffaele Fitto a convocare ieri sera la Conferenza unificata Stato-Regioni,
dopo divergenze su alcuni punti. Poi, un colloquio tra il premier Silvio Berlusconi
e Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'ANCI, era riuscito a dirimere
le incomprensioni e ad avvicinare le posizioni. L'accordo prevede complessivamente
risorse per i Comuni per circa 1,5 miliardi di euro. Il documento stabilisce inoltre
che l'integrazione della quota di competenza dell'ICI sulla prima casa per il 2008
sia quantificata in 260 milioni di euro e finanziata attraverso la riduzione di altre
spese. Il testo, che si sofferma anche sull'integrazione dell'ICI rurale 2007 e sulla
rideterminazione di quella 2008, stabilisce infine che andranno esaminati i risultati
dei lavori del tavolo istituito presso la conferenza Stato-città per la verifica dei
risultati dei bilanci comunali. “Sarà una riforma storica, contenuta in un disegno
di legge ordinario e non costituzionale”, ha spiegato il ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti. Mentre il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha sottolineato
lo straordinario consenso raccolto ieri in conferenza unificata. Tuttavia, pur ritenendo
la riforma necessaria, per i sindaci restano diversi problemi sul tappeto, in particolare
l’insufficienza dei fondi predisposti a compensare il mancato gettito dell’ICI.
A dirlo è il primo cittadino di Firenze Domenici, secondo il quale “il tavolo negoziale
resta aperto”.
Colloqui Russia-Germania-Ucraina La
difficile situazione caucasica, gli accordi commerciali sulle forniture di gas e la
crisi finanziaria mondiale: questi i temi che hanno dominato i colloqui a Mosca tra
il presidente russo, Medvedev, e il cancelliere tedesco, Merkel, da un lato, e tra
il primo ministro Putin e la premier ucraina Timoshenko, dall’altro. Su diverse questioni,
fra le quali sulla necessità di un nuovo sistema di sicurezza globale, si è registrata
la completa sintonia tra Berlino e Mosca. Riparte dunque il lavoro delle diplomazie
dopo le tensioni causate dalla crisi georgiana.
USA: duello tra candidati
alla vicepresidenza La crisi finanziaria tiene banco anche nel dibattito politico
statunitense. Di emergenza mutui si è infatti parlato nel primo confronto tra i candidati
alla vicepresidenza degli Stati Uniti, la repubblicana Sarah Palin ed il democratico
Joe Biden, conclusosi - secondo i primi commenti - con una sostanziale parità. Da
New York, Elena Molinari:
Un dibattito
civile, dove non sono mancati i punti in comune, quello avuto nella notte tra i due
candidati alla vice presidenza USA, Sarah Palin e Joe Biden. Entrambi hanno detto
“no” ai matrimoni omosessuali e “sì” ai limiti all’emissione di gas inquinanti nell’atmosfera,
oltre che alla necessità di mandare più truppe e destinare maggiori investimenti per
la società civile in Afghanistan. Hanno anche evidenziato le differenze delle politiche
fiscali dei due partiti: sgravi per la middle class per Barack Obama, sconti
fiscali per le piccole e medie imprese per John McCain. Le prime domande del dibattito
sono state dedicate però alla crisi finanziaria che sta attraversando l’America, e
qui Palin ha sorpreso proponendo - a nome del candidato repubblicano - maggiori regole
e controlli per Wall Street. Una promessa che però Biden ha mostrato di non credere
fino in fondo. Ma mentre i due rivali discutevano, passava all’esame della Camera
il pacchetto “Salva finanza”, già approvato dal Senato americano. La misura, nel frattempo,
è lievitata fino ad 850 miliardi di dollari, di cui 150 destinati a sgravi, incentivi,
per tentare di aiutare anche la classe media americana. Da New York, Elena Molinari,
per la Radio Vaticana. Somalia Un portavoce dei pirati
somali che dallo scorso 25 settembre trattengono un cargo ucraino con un carico di
armi ha dichiarato ieri che la richiesta di riscatto resta ferma a 20 milioni di dollari.
I pirati hanno inoltre incassato la solidarietà dei miliziani islamici somali, che
hanno esortato a bruciare la nave se non otterranno il denaro richiesto. Intanto,
l’organizzazione “Medici senza frontiere” rende noto che la recente escalation
di combattimenti nell’area di Mogadiscio ha costretto migliaia di persone ad abbandonare
le proprie case. Allarme lanciato anche dall’ONU, che parla di 80 civili uccisi nei
combattimenti dell’ultima settimana. Le Nazioni Unite lanciano poi un appello alla
comunità internazionale, chiedendo 646 milioni di dollari in aiuti per la popolazione.
Algeria Si
aggrava il bilancio del maltempo che mercoledì si è abbattuto sull’Algeria. Violente
inondazioni hanno colpito la regione di Ghardaia causando, secondo le ultime stime
ufficiali, 31 morti. I feriti sono 50 e ameno un migliaio i senza tetto. Secondo
la radio nazionale algerina, decine di case sono crollate e in alcune strade dei cinque
villaggi che formano la valle dello M'zab l'acqua ha raggiunto gli 8 metri d'altezza.
Iraq Nuovo
bombardamento dell'aviazione turca sul nord dell’Iraq contro le postazioni del PKK,
il Partito dei lavoratori curdi. Secondo fonti curde non ci sarebbero state vittime.
Cina
- censura La morsa del controllo della censura cinese incombe anche sulle chiamate
online fatte con il software Skype. La denuncia arriva da un gruppo di attivisti
canadesi, che per un difetto di programmazione sono riusciti a penetrare nei computer
della polizia cinese, scoprendo che gli utenti del popolare strumento di comunicazione
vengono regolarmente spiati. All'interno dei computer, hanno trovato 166 mila messaggi
censurati a 44 mila utenti di Skype. Tra le parole vietate Tibet, democrazia e latte.
Corea
del Nord Si è conclusa oggi la missione in Corea del Nord del vicesegretario
di Stato americano, Christopher Hill, dedicata alla ripresa del dialogo con le autorità
di Pyongyang sul loro programma nucleare. Hill è rientrato a Seul, dove riferirà ai
colleghi sudcoreano Kim Sook e giapponese Akitaka Saiki. La Corea del Nord, dopo lunghi
negoziati, aveva firmato un accordo che prevedeva la fine del suo programma nucleare,
ma a luglio c'è stata una ripresa della tensione e nelle ultime settimane è stato
riaperto il reattore nucleare di Yongbyon del quale era iniziata la smantellazione.
Gli Stati Uniti hanno chiesto una serie di ulteriori controlli.(Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del
Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 277
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