2008-10-02 16:31:00

La natura umana al centro di un convegno internazionale promosso dall’Università di Trieste


Si sono aperti questa mattina, presso l’aula magna del Gorizia Campus, sede distaccata dell’Università di Trieste, i lavori del Convegno internazionale “Human Beings: Philosophical, Theological and Scientific Perspectives”, promosso da Sophia Europa e dal Xavier Tilliette International Institute (un progetto finanziato dalla John Templeton Foundation). In che cosa consiste la natura umana? Che cosa ci distingue dagli altri esseri viventi, rendendoci creature uniche? Sono queste le domande alle quali rispondono gli intellettuali e gli esperti dei diversi campi del sapere, con un unico obiettivo: quello di realizzare una proficua interazione tra discipline filosofiche, scientifiche e tecnologiche. E’ ancora possibile parlare di natura umana e della sua specificità? “Nonostante gli sviluppi tecnologici (in particolare le biotecnologie) e le somiglianze tra animali ed esseri umani dal punto di vista della genetica e della biologia cellulare, la specificità dell’uomo si fa manifesta nel suo linguaggio, nella sua inclinazione alla totalità dell’essere e nella sua ricerca di riconoscimento presso gli altri” ha detto Angelo Campodonico dell’Università di Genova. Ciò che è peculiare alla nostra specie, per Anthony Kenny filosofo di Oxford, “è la capacità di pensare e di comportarsi secondo complicate e simboliche tipologie che costituiscono le attività linguistiche, sociali, morali, economiche, scientifiche e culturali. La mente, secondo Kelly “è una capacità, non un’attività: è la capacità di acquisire funzioni intellettuali delle quali la più importante è la padronanza del linguaggio”. “La volontà” continua il pensatore di Oxford “in contrasto con il desiderio animale, è la capacità di perseguire fini che soltanto coloro che usano il linguaggio possono formulare”. Secondo Miklos Vetö dell’Accademia ungherese delle scienze, “l’uomo è un essere unico. Io devo rispondere ‘eccomi’ ”. “L’eccomi” secondo Vetö “è pronunciato a partire dal momento in cui mi trovo nella mia storia, viene enunciato in virtù della libertà che io sono, secondo il modo in cui vivo e capisco di accogliere il bene e rifiutare il male”. Il confronto andrà avanti fino a domenica prossima, giorno in cui verranno presentati gli atti conclusivi. (A cura di Davide Dionisi) RealAudioMP3







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