2008-10-02 13:05:39

Assicurare la libertà religiosa a vantaggio dell’intera società: così il Papa ai vescovi dell’Asia centrale “piccolo gregge” che ha mantenuto salda la fede negli anni del regime sovietico


La Chiesa non impone, ma propone liberamente la fede cattolica e chiede che venga garantita la libertà religiosa: è quanto affermato, stamani, da Benedetto XVI nel discorso ai vescovi dell’Asia centrale, ricevuti al termine della visita ad Limina. Il Papa ha avuto parole di incoraggiamento per il “piccolo gregge” di questa regione asiatica, che ha testimoniato coraggiosamente la fede durante gli anni del regime sovietico. L’indirizzo d’omaggio al Papa è stato rivolto dall’arcivescovo di Maria Santissima in Astana, Tomasz Peta, presidente della Conferenza episcopale dell’Asia centrale. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Difendere i diritti della persona e la libertà religiosa di fronte a fenomeni preoccupanti come il terrorismo e il diffondersi del fondamentalismo: è l’esortazione di Benedetto XVI, che, parlando ai vescovi dell’Asia Centrale, ha messo l’accento sulla necessità di interventi legislativi che contrastino tali flagelli:
 
“Mai però la forza del diritto può trasformarsi essa stessa in iniquità; né può essere limitato il libero esercizio delle religioni, poiché professare la propria fede liberamente è uno dei diritti umani fondamentali e universalmente riconosciuti”.
 
D’altro canto, ha ribadito che la Chiesa “non impone, ma propone liberamente la fede cattolica, ben sapendo che la conversione è il frutto misterioso dell’azione dello Spirito Santo”:
 
“La fede è dono ed opera di Dio. Proprio per questo è proibita ogni forma di proselitismo che costringa o induca e attiri qualcuno con inopportuni raggiri ad abbracciare la fede (cfr Ad gentes, n. 13). Una persona può aprirsi alla fede dopo matura e responsabile riflessione, e deve poter realizzare liberamente questa intima ispirazione”.
 
Ciò, ha spiegato, “va a vantaggio non solo dell’individuo, bensì dell’intera società, poiché la fedele osservanza dei precetti divini aiuta a costruire una convivenza più giusta e solidale”. Benedetto XVI ha avuto, quindi, parole di incoraggiamento per i presuli e per il “piccolo gregge” dell’Asia Centrale ed ha ricordato come i fedeli di questa regione abbiano superato gravi difficoltà nel recente passato:
 
“Ringraziamo il Signore che, nonostante le dure pressioni esercitate durante gli anni del regime ateo e comunista, grazie all’abnegazione di zelanti sacerdoti, religiosi e laici, la fiamma della fede è rimasta accesa nel cuore dei credenti”.
 
Le comunità, ha proseguito, “possono essere ridotte a un piccolo gregge”, ma non bisogna scoraggiarsi. Ed ha ricordato come le prime comunità cristiane, pur essendo piccole, non si chiudevano in se stesse, “ma sospinte dall’amore di Cristo, non esitavano a farsi carico delle difficoltà dei poveri, ad andare incontro ai malati, annunciando e testimoniando a tutti con gioia il Vangelo”:
 
“Anche oggi, come allora, è lo Spirito Santo a condurre la Chiesa. Lasciatevi pertanto guidare da Lui e mantenete viva nel popolo cristiano la fiamma della fede; conservate e valorizzate le valide esperienze pastorali ed apostoliche del passato”.
 
E, ancora, dal Papa è venuta l’esortazione a continuare ad educare tutti all’ascolto della Parola di Dio, a suscitare “specialmente nei giovani l’amore verso l’Eucaristia e la devozione mariana”, diffondendo nelle famiglie la pratica del Rosario. Benedetto XVI ha inoltre invitato i presuli a ricercare “nuove forme e metodi di apostolato” coinvolgendo sempre più sacerdoti, religiosi e laici.







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