Messico: appello della Chiesa di Antequara-Oaxaca a riformare la legalità
Riformare la legalità, di fronte alla “crescente ondata di violenza e di insicurezza
che affligge i messicani di qualunque strato sociale”: è l’appello lanciato da mons.
José Luis Chávez Botello e mons. Oscar Campos Contreras, rispettivamente arcivescovo
e vescovo ausiliare di Antequera-Oaxaca, in Messico. “Il bene comune – scrivono i
presuli in una nota – è fondamentale. In esso, si dimostra l’onestà dei principi di
qualsiasi partito politico e il vero desiderio di servire il popolo”. Mons. Botello
e mons. Contreras puntano quindi il dito contro “leggi ambigue che si possono applicare
secondo la convenienza dei casi” e contro “coloro che applicano le leggi con discrezionalità”.
Sottolineando come la normativa venga usata “per minacciare il nemico e non per porre
ordine nella vita del Paese”, i presuli denunciano una dilagante “cultura dell’illegalità”
che porta all’evasione fiscale, alla concussione sul lavoro, alle estorsioni e “a
dare meno per ottenere di più”. “Nessuno si assume le proprie responsabilità – dicono
ancora i vescovi di Antequera-Oaxaca – Ma dobbiamo riconoscere che non esiste un solo
colpevole: lo siamo tutti, in maniera diversa e a livelli diversi certamente, però
tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità”. Invitando, quindi, i fedeli e
tutti i messicani “a modificare le proprie abitudini e le proprie azioni”, i presuli
richiamano alla necessità di “recuperare un cammino verso una società in cui il valore
della persona umana sia al di sopra degli interessi materiali, economici o politici,
che cercano solamente di imporsi uno sugli altri”. “Se continuiamo nella logica dell’egoismo
individualistico, alimentando la divisione sociale – affermano i presuli - il crimine,
la violenza, i furti, i sequestri, la corruzione, l’estorsione, l’inganno avranno
la possibilità di svilupparsi sempre di più”. Quindi, mons. Botello e mons. Contreras
ribadiscono che “è il momento di agire: innanzitutto su noi stessi, costruendo in
noi l’onestà, e poi insieme con gli altri, superando qualunque egoismo ci divida”.
“Solo uniti - conclude la nota - possiamo realizzare l’obiettivo di costruire un Messico
giusto, onesto, solidale che possa essere ereditato con orgoglio dalle generazioni
successive, perché ricevano un Paese in cui la legalità rafforzi la sicurezza e la
giustizia di tutti gli abitanti”. (I.P.)