Domenica prossima il Papa apre il Sinodo sulla Parola di Dio: intervista con il segretario
generale, mons. Nikola Eterović
Tutto è ormai pronto per l’apertura del Sinodo dei Vescovi che si svolgerà dal 5 al
26 ottobre in Vaticano sul tema: “La Parola di Dio nella vita e nella missione della
Chiesa”. Benedetto XVI presiederà la Messa inaugurale domenica prossima alle 9.30
nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Partecipano all’evento 253 Padri sinodali,
41 esperti, 37 uditori, delegati fraterni di 10 Chiese e comunità ecclesiali. Ascoltiamo,
in proposito, il segretario generale del Sinodo, mons. Nikola Eterović, intervistato
da Isabella Piro: R. - Il tema
del Sinodo è "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa", dunque i
Padri sinodali devono mettersi in ascolto religioso della Parola di Dio, riflettere
su che cosa è la Parola di Dio, o meglio, Chi è la Parola di Dio, e per noi è Gesù
Cristo: celebrare questa Parola nella vita della Chiesa, nella liturgia, nella preghiera,
annunciarla nella catechesi, nell’evangelizzazione, celebrarla in altri Sacramenti,
soprattutto nell’Eucaristia. E poi, annunciarla ai vicini e ai lontani, dunque essere
inviati nel mondo, dove uno lavora, cominciando dalla propria famiglia, dall’ambiente
sociale e anche, in senso proprio, in missione, nei Paesi e presso le persone e i
popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo, la Buona Novella. D.
- Ci saranno “presenze eccellenti”, possiamo dire, come il Patriarca Ecumenico Bartolomeo
I o il rabbino capo di Haifa, Cohen. Un segnale importante per il dialogo interreligioso… R.
- Senz’altro, perché con i fratelli ebrei noi condividiamo la stima, la venerazione
nei riguardi della Sacra Scrittura. Le nostre radici provengono da là, e Gesù Cristo
ci dà la chiave interpretativa anche delle Scritture, interpretando quello che i profeti,
i patriarchi hanno detto nei suoi riguardi. Dunque, la presenza di un rabbino che
ci spiegherà come gli ebrei celebrano la Parola di Dio per noi è importante. D’altra
parte la Bibbia, insieme con il Battesimo, è uno dei punti che uniscono i cristiani,
nonostante le divisioni. Quindi, la Parola di Dio è importante per tutti i cristiani,
per tutte le Chiese, le comunità cristiane. Il rappresentante illustre delle Chiese
ortodosse, il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, sarà presente, anche personalmente,
in un incontro di preghiera e di riflessione sulla Parola di Dio nel ricordo di San
Paolo, perché si tratta anche della commemorazione dell’Anno Paolino. D.
- In che rapporto si pone il Sinodo rispetto al Concilio Vaticano II? R.
- Il Sinodo è nato nell’ambiente del Concilio Vaticano II, il 15 settembre 1965, e
il Concilio ha avuto fine l’8 dicembre dello stesso anno, così del Sinodo dei Vescovi
si parla nei due documenti del Concilio Vaticano II. Poi, per noi è molto importante
il legame con la Dei Verbum, la Costituzione dogmatica sulla Rivelazione: anche
i documenti preparatori della’Assemblea sinodale, i Lineamenta e l’Instrumentum
Laboris, fanno continuamente riferimento alla Dei Verbum. Bisogna dunque
vedere com’è stato applicato questo grande documento del Concilio Vaticano II nella
vita della Chiesa. D. - Qual è l’attenzione all’Africa, da parte
del Sinodo dei Vescovi? R. - Nel 2009, ci sarà la seconda Assemblea
speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi; il Santo Padre, Benedetto XVI, insieme
con la Chiesa, è molto attento alla Chiesa in Africa, piena di dinamismo, di grande
crescita non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Un segno è anche la presenza
del segretario speciale nella persona dell’arcivescovo di Kinshasa, mons. Laurent
Monsengwo Pasinya. L’Africa porta nuovo dinamismo, nuova vitalità a tutta la Chiesa
- ovviamente anche con i suoi problemi - e penso che pure lì ci sarà uno scambio di
doni: la Chiesa universale che riceve aspetti positivi della Chiesa in Africa, e la
Chiesa universale che contribuisce anche alla Chiesa in Africa, nel crescere e nello
svilupparsi in piena armonia cattolica.