2008-09-29 15:50:20

USA: il cardinale Rigali ribadisce il "no" della Chiesa all'aborto


L’approvazione negli Stati Uniti del Freedom of Choice Act ostacolerebbe “tutti i sinceri sforzi del governo di ridurre il numero delle interruzioni di gravidanza”. E’ quanto scrive, in una lettera rivolta ai membri del Congresso l’arcivescovo di Philadelphia, cardinale Justin Rigali, aggiungendo che il provvedimento introdurrebbe una sorta di aborto “on demand”, su richiesta. Il porporato sottolinea l’ambivalenza della norma che crea un “fondamentale diritto” ad abortire nel corso di tutti i nove mesi della gravidanza, incluso il diritto di abortire un bambino pienamente sviluppato nelle settimane finali di gestazione per imprecisati motivi di salute, in modo che nessun organismo statale, e a nessun livello, possa “rifiutarsi o interferire”. Nella lettera, ripresa dal quotidiano della Santa Sede 'L’Osservatore Romano', il cardinale ricorda poi che “entrambi i partiti hanno basato il loro consenso sullo sforzo di trovare la maniera di ridurre l’aborto nella nostra società”. L’arcivescovo di Philadelphia ha quindi sollecitato tutti i membri del Congresso ad opporsi al Freedom of Choice Act e a tutte le disposizioni legislative che possono promuovere l’aborto in modo che “si possa avviare una seria e sincera discussione su come ridurre la tragica incidenza dell’aborto nella nostra società”. (A.L.)







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