Come rendere presente il carisma e lo slancio missionario tipico di San Paolo in terra
di Corea?: è stato questo l’interrogativo di fondo del simposio celebrato dalla Chiesa
coreana in occasione dell’Anno Paolino. Nel corso del simposio, tenutosi a Seul -
riporta l'agenzia Fides - mons Paul Choi Deok-ki, presidente della commissione episcopale
per l’Evangelizzazione, ha sottolineato: “Una misura della vitalità della Chiesa è
la sua capacità di evangelizzare”, esortando la Chiesa coreana a tenere desta la sua
passione per la missione. “In occasione dell’Anno Paolino è necessario imparare il
lavoro missionario da San Paolo, che è stato il missionario più grande, animato da
una passione ardente per la missione”, ha aggiunto. Fra gli altri interventi al simposio,
il prof. Damian Kim Young-nam, docente all’Università Cattolica di Corea, ha presentato
una relazione sullo spirito missionario tipico dell’Apostolo, affermando che “l’anima
della Chiesa coreana è lo spirito del martirio. Il Signore ha effuso la sua abbondante
grazia sulla Chiesa in Corea che è stata istituita dai martiri coreani. Ma non dobbiamo
dimenticare che la grazia divina ci è stata data per condividerla con i nostri vicini”.
Nel corso del simposio si è ricordato l’impegno della Chiesa coreana a vivere l’Anno
di San Paolo all’insegna della comunione ecumenica, coinvolgendo le Chiese sorelle,
dando nuovo vigore al dialogo e potenziando la collaborazione in tutti i campi, specialmente
quello della carità”. (R.P.)