Missione del cardinale Martino in Cile e Guatemala
Il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia
e della Pace, inizia oggi un viaggio in Cile e Guatemala per illustrare le risposte
della dottrina sociale cristiana alle grandi sfide della giustizia, della solidarietà
e delle migrazioni. La visita si concluderà il 4 ottobre. Episcopato, laici impegnati,
mondo universitario, imprenditori, politici di Cile e Guatemala incontreranno il porporato
a Santiago del Cile, Valparaiso (Cile) e Città di Guatemala per discutere e approfondire
questi grandi temi alla luce della dottrina sociale della Chiesa. Una decina saranno
i discorsi che il cardinale Martino terrà nella sede della Conferenza episcopale cilena,
nelle Università Cattoliche di Santiago e di Valparaiso, e a Città di Guatemala su
temi come “Giovani e giustizia sociale: la vocazione al pubblico servizio”, “La sfida
delle migrazioni nel mondo globalizzato”, “La globalizzazione della solidarietà e
la giustizia”, “Le Università Cattoliche e la loro missione nell’elaborazione e nell’insegnamento
della dottrina sociale della Chiesa, “Impegno delle Commissioni Giustizia e Pace e
sfide attuali”. Nella settimana della visita cardinalizia nei due Paesi dell’America
Latina non mancheranno i momenti liturgici come la celebrazione eucaristica nel Santuario
di Sant’Alberto Hurtado a Santiago, le cene di lavoro come quella con i dirigenti
dell’Unione Sociale degli Imprenditori Cristiani sempre nella capitale cilena, gli
incontri di categoria come quelli con i giovani dei movimenti apostolici e i volontari
cileni nel Santuario di Sant’Alberto e con i dirigenti sindacali del Cile nel Centro
di Studi Sociali di Santiago, nonché la presentazione del Compendio della dottrina
sociale della Chiesa nell’Auditorium del Collegio Salesiano Don Bosco di Città di
Guatemala e nel santuario dell’Adorazione Perpetua della capitale guatemalteca. Momento
di particolare intensità pastorale sarà la visita del cardinale Martino, nel pomeriggio
del 1° ottobre, ad un gruppo di famiglie povere della periferia della capitale cilena,
che con l’aiuto di giovani cattolici di Santiago stanno costruendo le loro abitazioni
definitive in sostituzione delle baracche.