2008-09-28 15:06:56

I vescovi brasiliani chiedono giustizia per le torture avvenute durante la dittatura


“Perdono non è sinonimo di impunità” e, per questo, la Conferenza episcopale brasiliana (CNBB) ha chiesto l'apertura totale degli archivi della dittatura militare che ha governato il Paese per oltre venti anni (1964-1985) e la punizione dei torturatori. “Dobbiamo perdonare perché senza perdono non ci sono né riconciliazione né pace – ha commentato il presidente della CNBB, mons. Geraldo Lyrio Rocha, durante un'udienza alla Commissione di Amnistia del ministero di Giustizia – Ma impunità no. È necessario che si conoscano i colpevoli, per quanto è possibile, giusto e legale”. La Commissione – informa l’ANSA – è incaricata di giudicare i processi di indennizzo ai religiosi che furono perseguitati durante il regime militare, tra i quali sacerdoti, pastori protestanti e arcivescovi. “I processi ai torturatori equivarranno ad una richiesta di perdono dello Stato a coloro che furono incarcerati e torturati", ha aggiunto il presule, spiegando: “La riconciliazione autentica presuppone che tutto venga a galla, compreso ciò che avvenne dietro le quinte crudeli della tortura e che non deve essere dimenticato”. (S.G.)







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