Gendarmeria Vaticana in festa per il Santo Patrono Michele Arcangelo. Annunciato l'ingresso
del Vaticano nell'Interpol
Celebrata ieri pomeriggio nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, davanti ad oltre
500 persone tra cui autorità civili e militari, la festa di San Michele Arcangelo,
Patrono della Gendarmeria Vaticana. Presenti, tra gli altri, il cardinale Tarciso
Bertone, segretario di Stato, il presidente del Governatorato della Città del Vaticano,
cardinale Giovanni Lajolo, il segretario generale mons. Renato Boccardo, i cardinali
Raffaele Farina, Jean-Louis Tauran, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, esperto di
araldica che ha curato il nuovo stemma della Gendarmeria, mons. Piero Marini, presidente
del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici internazionali e il vescovo di
Albano, mons. Marcello Semeraro. Al termine dell'evento è giunto il Papa per un breve
saluto. Annunciato dal comandante del Corpo della Gendarmia, dott. Domenico Giani,
l’ingresso dello Stato della Città del Vaticano nell’Interpol. Il servizio di Luca
Collodi.
Entro
il 10 ottobre prossimo, a San Pietroburgo, il segretario generale del Governatorato,
mons. Renato Boccardo firmerà un protocollo di adesione della Gendarmeria Vaticana
all’Interpol, l’Organizzazione che riunisce i Corpi di Polizia internazionali. Va
ricordato che già da due anni, la Gendarmeria partecipa con un suo rappresentante
ai lavori dell’OCSE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
Mentre è allo studio un “accordo di cooperazione con la Polizia italiana”, ha sottolineato
il comandante della Gendarmeria Domenico Giani alla presenza del sottosegretario della
presidenza del Consiglio Gianni Letta, dettato dalla recrudescenza dei fenomeni criminali”.
Benedetto XVI ha raggiunto il parco antico delle Ville di Castel Gandolfo per un breve
saluto, esprimendo il suo “sincero ringraziamento per la competenza e la dedizione”
con le quali i gendarmi svolgono il loro servizio alla Chiesa. Il segretario di Stato,
cardinale Bertone, ha ricordato le sue lezioni di religione tenute alla Guardia Palatina
poi abolita da Paolo VI, sottolineando la “sua amicizia di lunga data” con i gendarmi.
La festa della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano accompagnata da un
concerto della Banda del Corpo è iniziata con la celebrazione della Santa Messa presieduta
dal cardinale Lajolo e dal cappellano mons. Giulio Viviani. Con la benedizione e
la consegna del nuovo Stendardo del Corpo, simbolo di unità e dedizione al Papa, la
cerimonia è proseguita con la proiezione di un filmato riguardante la storia e le
attività della Gendarmeria. Divisi in pattuglie e piantoni, la Gendarmeria vigila
24 ore su 24 sul territorio vaticano, con “riservatezza e dedizione” garantendo “la
sicurezza” di tutti alle udienze e alle celebrazioni papali. “Situazioni, spiega il
comandante Domenico Giani, che richiedono personale qualificato ed il supporto delle
tecnologie più avanzate”. Sul territorio italiano, la protezione del Santo Padre,
è garantita in collaborazione con l’Ispettorato generale di Pubblica Sicurezza presso
il Vaticano. Fuori dall’Italia, la Gendarmeria collabora con la polizia dei vari Paesi
che ospitano il Papa. Recentemente sono stati istituiti due reparti per il contrasto
al terrorismo, in grado di intervenire direttamente in caso di situazioni ad alto
rischio.