Urgenze dell’economia globale: editoriale di padre Lombardi
Gli impegni economici assunti tempestivamente per il salvataggio del sistema finanziario
americano, e di riflesso internazionale, sono impressionanti nelle loro dimensioni.
Intervenendo alle Nazioni Unite nel dibattito di verifica sulla attuazione della Dichiarazione
del Millennio contro la povertà, la fame, l’ignoranza e le malattie, il rappresentante
vaticano, mons. Migliore, ha osservato che lo sforzo per salvare dalla crisi le economie
più sviluppate è superiore di molte volte all’intero aiuto internazionale mondiale.
Senza togliere nulla all’urgenza di superare questa crisi, ciò pone una domanda naturale:
ma allora, non si può e non si deve fare di più per salvare le economie e promuovere
lo sviluppo dei Paesi più poveri? Né si può dimenticare che le risorse necessarie
per sollevare i più poveri sono assai piccole in confronto alle spese militari mondiali
o alle spese dei popoli ricchi per soddisfare bisogni non primari. Queste riflessioni
possono sembrare scontate o perfino ingenue, ma in realtà sono essenziali in una visione
lungimirante degli stessi interessi generali dell’umanità, che guardi a uno sviluppo
pacifico ed equilibrato a vantaggio di tutti. Il Papa ha concluso il suo appello su
questo tema all’Angelus di domenica 21 settembre: “Questo impegno, pur esigendo in
questi momenti di difficoltà economiche mondiali particolari sacrifici, non mancherà
di produrre importanti benefici sia per lo sviluppo delle nazioni che hanno bisogno
di aiuto estero, sia per la pace e il benessere dell’intero pianeta”.