Appello del Papa per un turismo responsabile, non consumista, che rispetti l'uomo,
le culture e l'ambiente
Il Papa invita ad un turismo responsabile che bandisca il consumismo e l’uso indiscriminato
dei beni della terra dando spazio alla solidarietà verso i più poveri. L’esortazione
è giunta oggi durante un incontro a Castel Gandolfo in occasione dell’odierna Giornata
mondiale del turismo che si svolge sul tema dei cambiamenti climatici. Il Papa ha
ricevuto il cardinale Renato Martino e l’arcivescovo Agostino Marchetto, rispettivamente
presidente e segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e
gli itineranti, e alcuni rappresentanti del Centro Turistico Giovanile e dell’Ufficio
Internazionale del Turismo Sociale. Il servizio di Sergio Centofanti.
Nel suo
discorso di saluto al Papa, il cardinale Martino ha ricordato che “il turismo è uno
dei fattori che contribuiscono al surriscaldamento del globo per l’inquinamento provocato
dai mezzi di trasporto e dalle strutture di accoglienza e per l’uso smodato delle
risorse naturali, con sfruttamento anche dell’uomo”. Il porporato ha invitato gli
oltre 900 milioni di turisti nel mondo a combattere una dimensione egoistica del turismo
attraverso la percezione del “senso del limite” e optando per una “austerità gioiosa”.
Benedetto XVI, da parte sua, ha parlato “di valorizzazione responsabile delle risorse
del creato, immenso dono di Dio all’umanità”: “L’umanità
ha il dovere di proteggere questo tesoro e di impegnarsi contro un uso indiscriminato
dei beni della terra. Senza un adeguato limite etico e morale, il comportamento umano
può infatti trasformarsi in minaccia e sfida. L’esperienza insegna che la gestione
responsabile del creato fa parte, o così dovrebbe essere, di un’economia sana e sostenibile
del turismo. Al contrario, l’uso improprio della natura e l’abuso inferto alla cultura
delle popolazioni locali danneggiano anche il turismo. Imparare a rispettare l’ambiente
insegna pure a rispettare gli altri e se stessi”. “Il
degrado ambientale – ha proseguito il Papa - può essere frenato solo diffondendo un’adeguata
cultura comportamentale, che comprenda stili di vita più sobri”. Inoltre, la Chiesa
sostiene il cosiddetto turismo sociale, “che promuove la partecipazione delle fasce
più deboli e può essere così un valido strumento di lotta contro la povertà e tante
fragilità, fornendo impieghi, custodendo le risorse e promuovendo l’uguaglianza”:
“Tale turismo rappresenta un motivo di speranza in un mondo
in cui vi sono accentuate distanze fra chi ha tutto e quanti soffrono fame, carestie
e siccità. Auspico che la riflessione occasionata da questa Giornata Mondiale del
Turismo, grazie al tema proposto, riesca ad influenzare positivamente lo stile di
vita di tanti turisti, in modo che ciascuno dia il proprio contributo al benessere
di tutti, che risulta essere in definitiva quello di ognuno”. Benedetto
XVI infine si rivolge ai giovani: “Compete anche alle nuove
generazioni promuovere un turismo sano e solidale, che bandisca il consumismo e lo
spreco delle risorse della terra, per lasciare spazio a gesti di solidarietà e di
amicizia, di conoscenza e di comprensione. In questo modo il turismo può diventare
strumento privilegiato di educazione alla pacifica convivenza”.