La Conferenza episcopale del Canada dedica una giornata di riflessione ai rapporti
tra cattolici ed ebrei
Imparare gli uni dagli altri. I cattolici e gli ebrei del Canada hanno molto da condividere
non solo sul piano spirituale e teologico ma anche su quello semplicemente umano.
È quanto è emerso ieri durante la terza giornata dell’assemblea plenaria della Conferenza
dei vescovi cattolici del Canada (CECC), dedicata a un’approfondita riflessione sui
legami esistenti nel Paese tra le due comunità. Al termine dell’assemblea, in svolgimento
a Cornwall, in Ontario, si è ribadita la convinzione dell’utilità di un possibile
dialogo teologico bilaterale, come ha sottolineato nel suo discorso anche Leigh Lerner,
rabbino del tempio Emanu-El-Beth Sholom di Montréal. I cattolici sono circa il 43%
della popolazione canadese, mentre gli ebrei solo l’1%. Ma la Conferenza episcopale
ha toccato anche molti altri temi, tra cui i progetti di aiuto reciproco ai quali
ha collaborato l’anno scorso l’organismo “Sviluppo e pace”. Mons. Luc Cyr, vescovo
di Valleyfield e membro del consiglio di amministrazione di “Sviluppo e pace” ha ricordato
l’iniziativa, in collaborazione con Caritas Zambia, cha ha permesso di aiutare più
di ventiquattromila persone vittime delle tempeste di pioggia e delle piene che l’anno
scorso hanno travolto il Paese africano. Nel periodo 2008-2007 “Sviluppo e pace” ha
stanziato più di 16 milioni di dollari in diversi progetti. (V.V.)