Bush sulla crisi finanziaria: "c'è bisogno di agire in fretta"
C'e' bisogno del piano di salvataggio". Bisogna "muoversi in fretta". È l’appello
lanciato poco fa dal presidente americano Bush, per spingere il Congresso ad approvare
il piano anti-crisi da 700 miliardi di dollari, dopo la battuta d'arresto di ieri
e rassicurare gli americani, ai quali dice: "Riusciremo a far passare il piano". Un
appello, quello del presidente, che segue il nulla di fatto della riunione di ieri
con Obama e Mc Cain. Ma sulla posizione dei due candidati presidenziali riguardo al
piano, ascoltiamo Paolo Mastrolilli, responsabile esteri del TG1 rai, intervistato
da Giada Aquilino. 00:00:48:55
R. - Il problema che ha McCain, che
ha manifestato durante il vertice di ieri sera alla Casa Bianca con il presidente
Bush, è appunto l’impiego di questa enorme quantità di soldi per salvare, in sostanza,
delle agenzie di Wall Street che hanno sbagliato la loro politica nella gestione dei
propri affari. E naturalmente la base repubblicana, soprattutto quella più conservatrice,
quella più liberista, più favorevole all’economia di mercato, non condivide questo
genere di interventi dello Stato nell’economia. Il discorso per Obama è simile, per
certi versi, ma lui si preoccupa anche del fatto, intanto che questo piano funzioni,
e poi che molti americani che stanno soffrendo per questa crisi economica, che stanno
perdendo le loro case, forse non vedranno i benefici, mentre invece i ricchi imprenditori
di Wall Street verranno salvati dall’intervento dello Stato.
Sulla
crisi finanziaria mondiale è intervenuto ieri, con toni altrettanto drammatici, anche
il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il servizio da Parigi di Francesca Pierantozzi.00:01:00:38
“La
crisi finanziaria è grave, durerà, è un naufragio”, ha detto ieri sera Nicolas Sarkozy
in un attesissimo discorso a Tolone. Il presidente francese e presidente di turno
dell’Europa ha annunciato conseguenze sulla crescita, l’occupazione e il potere d’acquisto,
ed è andato anche oltre: “occorre rivedere tutto il sistema monetario finanziario
mondiale”, ha detto. Sarkozy ha puntato il dito contro i responsabili, che dovrebbero
essere sanzionati almeno finanziariamente; all’Europa - e implicitamente anche alla
Banca Centrale Europea – Sarkozy ha chiesto di mettere da parte i dogmi. “Chiedo all’Europa”
- ha detto Sarkozy - “di riflettere sulla sua capacità a far fronte all’emergenza,
di ripensare le sue regole e i suoi principi sulla base di quello che sta succedendo
nel mondo”. Ai francesi, il presidente ha assicurato che non ci saranno aumenti delle
tasse, e che, qualsiasi cosa succeda, così ha detto, “lo Stato garantirà la sicurezza
e la continuità del sistema bancario e finanziario francese”.