Riparte a Roma la missione dei giovani nel centro storico
Si è svolta oggi a Roma, presso la chiesa di Santa Agnese in Agone, la conferenza
stampa di presentazione della Missione dei giovani di Roma ai loro coetanei, intitolata
"Gesù al centro". L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, si terrà dal 26 settembre
al 5 ottobre ed è promossa dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile, insieme
al Pontificio Seminario Romano Maggiore e alla Consulta diocesana delle Aggregazioni
Laicali. Al microfono di Antonella Palermo, don Maurizio Mirilli, del
Servizio di pastorale giovanile, ci spiega i motivi di soddisfazione degli organizzatori:
R. – Perché
è andata bene negli anni passati e soprattutto perché si è creata una grande solidarietà,
una grande comunione, un grande affetto e una grande stima reciproca tra associazioni,
movimenti, parrocchie che negli anni passati hanno collaborato per questa missione
e perché continuiamo a creare una mentalità e a spingere sul discorso missionario
- sul quale anche Papa Benedetto XVI insiste tanto, così come prima anche Giovanni
Paolo II – invitando i giovani ad uscire fuori dalle loro realtà per incontrare altri
giovani e per testimoniare la loro fede.
D. – Quale
è stata finora la partecipazione e cosa vi aspettate da questa nuova edizione?
R.
– I numeri ci dicono sostanzialmente questo: anzitutto circa 400 giovani, insieme
ad una ventina di seminaristi, saranno in giro nelle scuole e nelle piazze del centro
storico di Roma. Ci aspettiamo che i giovani che saranno contattati si rendano conto
che la Chiesa ha un volto giovane, che la Chiesa si preoccupa di loro, che la Chiesa
scende in piazza per andargli incontro, perché gli vuole bene. Questo è il primo grande
obiettivo.
D. – Come sarà articolata questa missione?
R.
– Ci saranno varie attività: sostanzialmente, durante la mattina, si andrà nelle scuole
e ci saranno poi, nel pomeriggio, momenti di animazione e questo principalmente in
Piazza del Popolo e in Piazza Navona. Il cuore sarà, infatti, proprio Piazza Navona,
dove allestiremo un “Villaggio dell’Incontro”. Abbiamo deciso di chiamarlo così perché,
oltre al palco dove soprattutto la sera ci saranno incontri e degli spettacoli, ci
saranno anche cinque stand che saranno utilizzati proprio per incontrare i giovani.
Ci saranno, dunque, varie realtà che permetteranno di incontrare questi giovani. La
sera, poi, ci saranno gli spettacoli e l’invito anche a pregare, con una preghiera
che sarà sempre attiva dalla mattina alla sera.