2008-09-24 15:11:27

Incontro ecumenico in Libano dei vescovi amici dei Focolari. Il cardinale Vlk: un'esperienza di unità nonostante le differenze


Si è concluso ieri l’incontro ecumenico internazionale dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari che quest’anno si è tenuto in Libano. Vi hanno partecipato presuli da 16 Paesi di 4 continenti, appartenenti a 16 diverse Chiese cristiane. Si è trattato del 27.esimo incontro di questo tipo: quest'anno il tema era: “E la Parola si fece carne”. In concomitanza con l’Anno Paolino i vescovi si sono recati anche in Siria dove hanno visitato i maggiori luoghi legati all’Apostolo delle Genti. A Damasco hanno fatto visita alla Moschea degli Ommayadi. Già scelta la località del prossimo incontro: sarà Wittemberg, in Germania, in occasione dei 500 anni dalla pubblicazione delle tesi di Martin Lutero. Ma per un bilancio dei lavori appena terminati sentiamo, al microfono di Adriana Masotti, il cardinale Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga e coordinatore dell’incontro: RealAudioMP3

R. – Il tema era “E la Parola si fece carne”. E dato che non siamo un gruppo che fa teologia, ma siamo un gruppo che vive, che incarna e, quindi, con la nostra vita vogliamo che si realizzi la parola più importante di Gesù: “Amatevi, come io vi ho amato”, è proprio questo che ci siamo sforzati di realizzare fra di noi. Abbiamo vissuto così una profonda unità, nonostante le diversità, nonostante ci siano delle differenze teologiche tra le confessioni, ma noi vogliamo vivere, vogliamo realizzare, vogliamo “fare carne” – potremmo dire – ciò che abbiamo in comune.

 
D. – In attesa, quindi, di una unità più piena, anche attraverso la condivisione dell’Eucaristia, la Parola può rappresentare questo punto di incontro tra tutte le Chiese cristiane?

 
R. –Proprio in questo viene sempre fuori il dolore che non possiamo essere "uno" attraverso l’altare. E visto che stiamo vivendo veramente in una profonda unità fraterna, si sente di più il dolore di non poter ancora celebrare l’Eucaristia insieme. Gesù ha fatto questa unità tra terra e cielo sulla Croce e noi allora dobbiamo accettare questa croce dell’unità ancora non piena, ma vogliamo, così facendo, cercare di aiutare la realizzazione dell’unità piena.

 
D. – In questo ambito di dialogo di vita verso l’unità fra cristiani, che cosa c’entrano la visita alla Moschea,che avete voluto fare, e l’incontro con le autorità musulmane?

 
R. – Gesù ha pregato affinché tutti "siano uno" e non soltanto i credenti che credono in Lui. E dato che in questo luogo sono presenti fedeli musulmani e che anche loro credono in un Dio, in spirito di unità siamo andati da loro per mostrare loro che siamo "uno", siamo andati con amore cercando di vedere ciò che di positivo loro hanno: una fede in Dio. E’ uno sforzo enorme per realizzare ciò che siamo convinti sia la volontà di Dio, che tutti siano "uno".

 
D. – C’è stata una bella risposta a questo gesto?

 
R. – Siamo rimasti sorpresi di quanto siano stati aperti. Ci hanno accolto con molto rispetto e con amore. Certamente non possiamo e non vogliamo analizzare il contesto politico, perché noi siamo andati per mostrare loro la fratellanza.







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