Manifestazioni per la pace nello Sri Lanka del Nord
Centinaia di cattolici hanno partecipato ieri alla marcia per la pace a Jaffna, nello
Sri Lanka nordorientale, chiedendo l’immediata fine della guerra. Durante la marcia,
organizzata dalla Commissione giustizia e pace della diocesi di Jaffna in occasione
della Giornata mondiale della pace proclamata dalle Nazioni Unite, i fedeli hanno
recitato il rosario e hanno camminato fino al santuario di St. Antony a Manipay per
la celebrazione eucaristica, pregando che cessino uccisioni, sparizioni e combattimenti.
Padre Jeyaseharam, responsabile della Commissione, ha ricordato che la preghiera e
il rosario esprimono unità con le popolazioni sofferenti e ha invitato i fedeli a
incontrarsi per recitare il rosario “per la liberazione della popolazione” da questi
mali. “Nella zona di guerra ci sono circa 150mila sfollati, privi di riparo, alimenti,
assistenza di qualsiasi tipo”, ha ricordato all’agenzia AsiaNews mons. Joseph Rayappu,
vescovo di Mannar. “Nella recente escalation degli scontri tra esercito e ribelli
Tigri Tamil Eelam, il fuoco indiscriminato dell’artiglieria – ha proseguito – causa
molte vittime innocenti, come due bambini di 2 mesi e 2 anni il 30 agosto. Atterriti
dai bombardamenti di artiglieria e aerei e dagli scontri a fuoco, questa gente si
sposta di continuo per fuggire dalle battaglie”. “La situazione – ha detto ancora
- è molto peggiorata er la recente partenza dalla zona, per ragioni di sicurezza e
dietro ripetuta insistenza del governo, degli enti umanitari che riforniscono gli
sfollati di farina, zucchero, legumi”. Nei negozi della zona il costo degli alimenti
è molto alto e i fuggitivi, pescatori e contadini, non hanno denaro né la possibilità
di trovare lavoro. “Per questo i fedeli hanno raccolto oltre 2 milioni di rupie –
ha concluso mons. Rayappu - e abbiamo dato a ogni famiglia dapprima mille rupie, ma
poi soltanto 500 per soddisfare le molte richieste. Ci sono almeno 5mila famiglie
della sola diocesi di Mannar che ancora non hanno ricevuto sostegno economico”. (V.V.)