"Le violenze in India nel quasi silenzio della comunità internazionale". Così il cardinal
Bagnasco in apertura del Consiglio episcopale permanente della CEI
La prolusione del cardinale Angelo Bagnasco ha aperto ieri pomeriggio a Roma la riunione
del Consiglio episcopale permanente della CEI. Il porporato ha parlato delle violenze
anticristiane in India, denunciando i silenzi della comunità internazionale e affermando
che la libertà religiosa non è un optional, ma il caposaldo delle libertà. Quindi
ha passato in rassegna i principali temi dell'attualità italiana. Ce ne parla Alessandro
Guarasci: Il presidente
della Cei invita ad avere fiducia nel futuro evitando la “pedagogia della catastrofe”.
“Più che un Paese da incubo – afferma il cardinale Bagnasco - il nostro è un Paese
che ciclicamente conosce gli spasmi di un travaglio incompiuto, dove però i segmenti
luminosi non mancano, e i punti di forza neppure”. I cristiani dunque sono sollecitati
a impegnarsi in politica, nell’economia e nel mondo del lavoro. Così il porporato
riprende un passo dell’omelia del Papa pronunciata a Cagliari il 7 settembre scorso.
Ne discende che la famiglia deve essere considerata la cellula primordiale e come
tale va aiutata. “Se si disponesse – afferma il presidente della Cei - di un sistema
fiscale basato sul quoziente familiare, potrebbe determinarsi un circolo assai più
virtuoso tra le famiglie e la società nel suo insieme”. Il porporato nota poi che
si sta procedendo verso un sistema federalista: ogni ente faccia un passo per diminuire
le spese, ma “rimanga forte e appassionato il senso della solidarietà e della comune
appartenenza ad un solo popolo”. Sull’immigrazione, il cardinale dice di voler credere
che i recenti atti di intolleranza, non siano “una regressione culturale in atto”,
anche se motivi di preoccupazione ve ne sono. E poi il caso di Eluana Englaro. Vicinanza
alla famiglia, ma anche consapevolezza che se si arrivasse a una legge sul fine vita
le dichiarazioni finali “non avranno la necessità di specificare alcunché sul piano
dell’alimentazione e dell’idratazione, universalmente riconosciuti ormai come trattamenti
di sostegno vitale, qualitativamente diversi dalle terapie sanitarie”. No quindi ad
esiti agghiaccianti per malati che non possono esprimere la propria volontà. Sul piano
internazionale attenzione a quanto avviene in India dove gli atti di violenza sono
avvenuti nel dispregio delle leggi, nell’impunità dei colpevoli, nella disinformazione
della stampa nazionale, nell’imbarazzo dei politici locali e nel quasi silenzio della
comunità internazionale”. Uno scenario, chiosa il cardinal Bagnasco, d’altri tempi.