Concluso in Argentina il seminario dedicato al rapporto fede e impegno politico
“La nostra pastorale oggi ha delle sfumature un po’ diverse dal passato nel senso
che alla Chiesa argentina non interessa tanto la dimensione di massa dell’opera evangelizzatrice,
quanto la sua profondità e intensità. Perciò i vescovi danno fondamentale importanza
alla politica in quanto forma particolare della carità”. Così, il Presidente della
Commissione episcopale per la pastorale sociale, mons. Alcides Jorge Pedro Casaretto,
vescovo di San Isidro, ha chiuso ieri, nella città di Còrdoba, il seminario organizzato
per riflettere sui “contributi che dalla fede si possono e devono dare alla politica,
in quanto servizio al bene comune”. Ricordando che l’Argentina, così come molti altri
Paesi dell’America Latina, si avvicina alle grandi celebrazioni del bicentenario dell’indipendenza,
mons. Casaretto, ha affermato che “la grande sfida di oggi è poter giungere a queste
feste affermando che nella nostra società non ci sono più persone escluse”. Il seminario,
al quale erano presenti numerosi esperti laici ed ecclesiastici e che aveva come scopo
individuare gli elementi essenziali per un “ri-pensamento della politica dalla luce
della fede”, si proponeva indicare specifici “contributi per servire il bene comune”.
In questo contesto, mons. Casaretto ha difeso la “necessità di irrobustire le istituzioni
della democrazia così come i partiti politici” non dimenticando mai “che sono mezzi
per cercare consensi attraverso un dialogo aperto e sincero; dialogo che – ha spiegato
il prelato – deve essere sempre ritenuto lo strumento principale in ogni circostanza”.
Il vescovo argentino ha inoltre precisato che oggi occorre “lottare contro ogni forma
di esclusione sociale, contro l’iniquità che lacera molte delle nostre società, anche
perché a questo male spesso se ne aggiungono altri non meno penosi come il gioco d’azzardo,
le droghe e altre dipendenze che avviliscono la persona”. "L’esperienza insegna -
ha precisato - che in Argentina non siamo tanto di fronte a problemi di natura ideologica
quanto a sfide di tipo esistenziale e ciò risalta ancora di più il fatto reale e concreto
che Cristo è una risposta alla nostra vita”. Infine, ricordando il “permanente bisogno
di riconciliazione”, mons. Casaretto ha chiuso il suo intervento dicendo: “Vogliamo
incitare i giovani a prendere parte attiva nella politica ricordando loro che non
si tratta di una cosa brutta; anzi, è un servizio di carità per cercare consensi nella
prospettiva dell’interesse comune, del bene dell’intera società e non di una sua parte”.
(L.B.)