2008-09-22 15:31:40

Arrestati due terroristi in Pakistan per l'attentato all'Hotel Marriot di Islamabad


Il Pakistan è sconvolto dall’attentato all’Hotel Marriot di Islamabad, costato la vita ad almeno 60 persone. Oltre 300 sono, invece, i feriti. Due sospetti terroristi sono stati arrestati dalla polizia pachistana. Sarebbero legati ad al Qaeda e uno dei due era già ricercato per un tentativo di uccisione dell'ex presidente pachistano Pervez Musharraf. In mattinata la conferma che il presidente pachistano Asif Ali Zardari, il premier Yusuf Raza Gilani e alcuni capi militari avrebbero dovuto cenare all'Hotel Marriott di Islamabad sabato scorso, ma all'ultimo minuto è intervenuto un cambio di programma che ha salvato loro la vita. Dopo il terribile attacco, le autorità di Islamabad hanno ribadito la linea dura nei confronti del terrorismo. Ce ne parla Francesca Marino, esperta di questioni asiatiche per la rivista di geopolitica Limes, intervistata da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. – Il Pakistan ha rafforzato la lotta contro il terrorismo, perché è sempre più colpito al suo interno. Nel Waziristan c’è una situazione preesistente al 2001 e alla lotta al terrorismo. Il Waziristan fa parte di quell’area che sta a cavallo tra l’Afghanistan e il Pakistan. In queste aree si rifugiano taleban oltre confine e arabi appartenenti al nucleo originario di Al Qaeda.

 
D. – Nel suo primo discorso ufficiale il presidente Zardari aveva avvertito anche che non sarebbero state tollerate violazioni della sovranità territoriale. Nelle ultime ore, forze di Islamabad hanno aperto il fuoco contro elicotteri statunitensi. Si rischia una crisi tra due alleati nella lotta contro il terrorismo?

 
R. – La crisi diplomatica è già in atto. Gli Stati Uniti attaccano il Waziristan per sconfiggere le forze di Beitullah nel sud. Da notare per inciso che nessuno attacca Quetta, dove si dice risieda allegramente il mullah Omar. Bisogna vedere se e quanto questa crisi sia reale, perchè sembra che questa strategia, e, quindi, il via libera agli attacchi americani su suolo pakistano, sia stata, in realtà, decisa mesi fa, durante il viaggio del premier Gilani negli Stati Uniti, assieme al via libera all’elezione del presidente Zardari.

 
150 operai sequestrati in Afghanistan
In Afghanistan un commando di sospetti talebani ha rapito oltre 150 operai di un’impresa edile. L’episodio, avvenuto nella provincia di Farah, risale a ieri ma è stato reso noto soltanto oggi. Tutti erano impegnati nella costruzione di caserme e altre strutture appaltate dall’Esercito. Al momento della cattura viaggiavano a bordo di tre pullman, bloccati lungo la strada. Per ottenere il rilascio le autorità sono in contatto con gli anziani delle tribù locali.

Turchia - 13 neonati morti in ospedale
Almeno 13 neonati sono morti nelle ultime 24 ore in un ospedale di Smirne in Turchia. Ancora da chiarire le cause dei decessi. La polizia ha avviato un’inchiesta, mentre la stampa locale ipotizza un’infezione batterica o virale.

Egitto: rapiti 11 turisti stranieri
In Egitto 11 turisti stranieri sono stati rapiti nella città meridionale di Assuan. Tra di loro ci sarebbero 5 italiani, 5 tedeschi e un romeno. Secondo le prime informazioni, diffuse dai media locali, i rapitori avrebbero chiesto un riscatto. Anche la Farnesina ha confermato il coinvolgimento degli italiani, precisando che l’unità di crisi lavora a stretto contatto con le autorità egiziane. A seguire la vicenda anche il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, che in una nota ha auspicato la pronta liberazione dei connazionali.

Giappone
In Giappone l’ex ministro degli Esteri, il cattolico Taro Aso, è stato eletto presidente del partito Liberlademocratico (LPD) e si avvia a diventare il 92.mo premier del Paese. La notizia ha destato molta attenzione non solo fra i cittadini giapponesi ma anche nella stampa internazionale. Il motivo – sostiene l’agenzia Fides - è da ricercare nella sua appartenenza alla comunità cattolica, che in Giappone conta un milione di fedeli su 127 milioni di abitanti. Aso non ha rimarcato la sua appartenenza religiosa, sottolineando che la priorità per il Paese è la crescita economica e, in politica estera, rinsaldare la stretta alleanza con gli Stati Uniti.

Corea del Nord - Nucleare
La Corea del Nord ha chiesto la rimozione dei sigilli e delle telecamere poste dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) all’impianto di Yongbyon, l’installazione nucleare che si era impegnata a smantellare. Lo ha detto il numero uno dell’AIEA, Mohamed El Baradei, mentre un diplomatico locale riferisce che i sigilli sono già stati rimossi, così come riporta l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.

Israele consultazioni
Consultazioni serrate per il capo dello Stato Israeliano, Shimon Peres, che, all’indomani delle dimissioni del primo ministro Ehud Olmert, sta incontrando i leader delle maggiori formazioni politiche in vista della formazione di un nuovo esecutivo. Gli analisti ritengono che entro stasera l’incarico sarà affidato al ministro degli Esteri Tzipi Livni, eletta in settimana alla guida del partito Kadima. I pareri fino ad ora sono discordanti. Il laburisti hanno suggerito il nome del loro rappresentante, Ehud Barak, mentre il Likud ha avanzato due alternative: o un governo guidato da Benyamin Netanyahu, oppure elezioni anticipate.
 
Alitalia
Senza un piano credibile per il rilancio di Alitalia, giovedì prossimo l’ENAC sospenderà o revocherà la licenza di volo. E’ quanto affermato dal presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, Vito Riggio, nell’incontro di oggi con il commissario straordinario Augusto Fantozzi. Quest’ultimo ha annunciato che fino al 30 settembre Alitalia è sul mercato. Pubblicato infatti un bando per raccogliere l’interesse di soggetti in grado di garantire la continuità del servizio per uno o più rami del gruppo. Favorevoli opposizione e sindacati, ma il governo ha ribadito che l’unica proposta è quella della cordata italiana.
 
Gran Bretagna
In Gran Bretagna, a Manchester, prosegue il congresso del partito laburista. Il premier Gordon Brown continua a confrontarsi con i suoi avversari interni che hanno messo in discussione la sua leadership. In un’intervista Brown ha peraltro ammesso di aver commesso alcuni errori ma ha tuttavia respinto l’idea delle dimissioni.

Slovenia
In Slovenia l’opposizione di centro-sinistra, guidata dall'eurodeputato socialdemocratico Borut Pahor, ha vinto di stretta misura le elezioni politiche di ieri e ora si avvia ad ottenere l’incarico di formare il nuovo governo. Il partito democratico dell’attuale primo ministro Janez Jansa si è fermato al 29% e con i suoi alleati non riesce a conquistare la maggioranza relativa.

Somalia
Almeno 19 persone sono rimaste uccise in Somalia da colpi di mortaio sparati da una base militare contro alcune aree civili della capitale Mogadiscio. Lo riferiscono fonti locali precisando che è arrivato a 29 morti il bilancio delle violenze nelle ultime 24 ore. Intanto nel Puntland, un blitz della polizia ha portato alla liberazione della coppia, un tedesco e una somala, rapita sabato scorso.

Missione Chavez all’estero
Al via la missione all’estero del presidente venezuelano Hugo Chavez. Ieri sera è arrivato a Cuba per incontrare il presidente Raul Castro e il fratello Fidel, suo amico. Si tratta della prima tappa di un tour che lo porterà anche in Cina, Russia, Francia e Portogallo e durante il quale è prevista la conclusione di accordi nei settori dell’energia, delle infrastrutture, dell’informatica e della cooperazione militare. Intanto navi russe della flotta del nord si stanno dirigendo verso il mare dei Caraibi, dove, dal 10 al 14 novembre, sono in programma esercitazioni congiunte con le unità navali del Venezuela.

Timoshenko: annuncio visita in Russia
Il primo ministro ucraino Iulia Timoshenko ha annunciato l’intenzione di recarsi presto a Mosca per negoziare con la parte russa un accordo strategico di lungo termine sulle forniture di gas russo all’Ucraina. Nei giorni scorsi la premier, in polemica con il presidente ucraino Viktor Iushenko - che ha abbandonato la coalizione democratica - aveva sottolineato che le posizioni fortemente antirusse espresse dal capo di Stato in relazione alla crisi georgiana non avrebbero aiutato il negoziato sul gas.

Bielorussia
In Bielorussia l’opposizione ha indetto una manifestazione nella capitale Minsk la sera del prossimo 28 settembre, lo stesso giorno in cui sono in programma le elezioni legislative, per protestare contro quella che definisce “la frode elettorale”. Fra le ragioni del corteo il rifiuto delle commissioni elettorali di ammettere membri dell’opposizione in qualità di osservatori ma anche l’impossibilità di trovare tipografie disponibili a stampare volantini e manifesti.
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 266

 
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