2008-09-20 15:20:35

L’importanza della ricca spiritualità benedettina in un mondo desacralizzato e segnato da una cultura del vuoto, sottolineata dal Papa nell’udienza agli Abati benedettini


“Custodi del patrimonio di una spiritualità radicalmente ancorata al Vangelo”: così il Papa si è rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale che ogni quattro anni vede riuniti a Roma tutti gli Abati della Confederazione dei Benedettini e i Superiori dei Priorati indipendenti. Sono stati ricevuti stamane a Castel Gandolfo da Benedetto XVI insieme con un gruppo di Abbadesse in rappresentanza della Communio Internationalis Benedectinarum e Rappresentanti ortodossi. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3
 
“Avanzare proposte di eventuali nuovi percorsi di evangelizzazione”: è l’invito che il Papa rivolge ai benedettini, ricordando che sono chiamati ad annunciare senza compromessi il Primato di Dio “in un mondo desacralizzato e in un’epoca segnata da una preoccupante cultura del vuoto e del ‘non senso’. L’impegno di santificazione, personale e comunitaria, che perseguite e la preghiera liturgica che coltivate vi abilitano ad una testimonianza di particolare efficacia.

 
“Nei vostri monasteri, voi per primi rinnovate e approfondite quotidianamente l’incontro con la persona del Cristo, che avete sempre con voi come ospite, amico e compagno. Per questo i vostri conventi sono luoghi dove uomini e donne, anche nella nostra epoca, accorrono per cercare Dio e imparare a riconoscere i segni della presenza di Cristo, della sua carità, della sua misericordia”.
 
“Per costruire un’Europa nuova occorre incominciare dalle nuove generazioni”, afferma il Papa, per poi allargare lo sguardo all’intera famiglia umana per sottolineare che “in tante parti del mondo, specialmente dell’Asia e dell’Africa, vi è grande bisogno di spazi vitali d’incontro con il Signore, nei quali attraverso la preghiera e la contemplazione si ricuperino la serenità e la pace con se stessi e con gli altri”.

 
“…non mancate di venire incontro con cuore aperto alle attese di quanti, anche al di fuori dell’Europa, esprimono il vivo desiderio della vostra presenza e del vostro apostolato per poter attingere alle ricchezze della spiritualità benedettina”.
 
“Lasciatevi guidare dall’intimo desiderio di servire con carità ogni uomo, senza distinzioni di razza e di religione”, dice il Papa ribadendo la sua stima:

 
“Conosco ed apprezzo molto la generosa e competente opera culturale e formativa che tanti vostri monasteri svolgono, specialmente in favore delle giovani generazioni, creando un clima di accoglienza fraterna che favorisce una singolare esperienza di Chiesa.”
 
E il Papa parla di quella che definisce la “celebre ospitalità benedettina” come di “un’esperienza pienamente spirituale, umana e culturale”, mettendo però in guardia sull’importanza di agire sempre con equilibrio: “Il cuore della comunità sia spalancato – dice il Papa – ma i tempi e i modi dell’accoglienza siano ben proporzionati”.

 
Rivolgendosi in particolare alle monache e suore benedettine, il Papa esprime parole di incoraggiamento di fronte alla sofferenza per la scarsità di vocazioni. “A ciascuno è richiesto non tanto il successo quanto l’impegno della fedeltà”, spiega il Papa invitando ad affrontare “queste dolorose situazioni di crisi con serenità”.

 
Domani, domenica 21 settembre, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura alle ore 17:00 si celebreranno i vespri solenni attorno alla tomba dell’Apostolo Paolo presieduti dall’Abate Primate dei Benedettini, dom Nokter Wolf. Gli Abati benedettini in Congresso affideranno a San Paolo anche l’elezione del nuovo Abate Primate. Dom Nokter Wolf è giunto infatti alla scadenza del suo mandato durato otto anni.







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