2008-09-19 16:09:29

Venezuela: l'arcivescovado esige la restituzione di una cappella requisita per addestrare militarmente i bambini


Attraverso un comunicato ripreso dall'agenzia Fides, l’arcidiocesi di Caracas esige dal governo e dalla Componente della Riserva della Forza Armata Nazionale, la restituzione della cappella “Gesù della Divina Misericordia”, requisita da un “tenente della riserva” per addestrare bambini dagli 8 ai 14 anni nelle “Brigate Infantili e Giovanili della Riserva”. Come spiegano nel comunicato mons. Luis Armando Tineo e mons. Nicolás Bermúdez, vescovi ausiliari di Caracas, la cappella dedicata a “Gesù della Divina Misericordia” è stata benedetta il 16 dicembre 2000 da mons. Bermúdez ed è stata affidata alle Suore Missionarie “Lauritas”. Già quattro anni fa la modesta residenza delle religiose aveva subito un'invasione. Lo scorso 7 settembre, al termine della celebrazione domenicale, un “tenente della Riserva ha ordinato alle suore ed alla comunità di fedeli di abbandonare la cappella perché da quel momento in poi sarebbe stata destinata alla formazione e all’addestramento delle ‘Brigate Infantili e Giovanili della Riserva, formate da minorenni dagli 8 ai 14 anni”. In effetti, secondo le testimonianze di quanti abitano nelle vicinanze, la cappella viene regolarmente utilizzata per attività con minori fino a tarda ora della notte. Per questo motivo, l’arcidiocesi di Caracas ha manifestato la sua “energica protesta per l’occupazione di un luogo sacro dedicato al culto religioso”, ribadendo stupore e preoccupazione “per l’evidente utilizzo di minorenni nel portare a termine questa inaccettabile occupazione”. Nel comunicato i vescovi esigono dalle autorità competenti del Municipio, dello Stato, della Dirigenza nazionale e della Componente della Riserva della Forza Armata Nazionale, “l’immediata restituzione della Cappella alla legittima autorità dell’Arcidiocesi di Caracas”. Esigono inoltre “il rispetto dei diritti dei bambini secondo le leggi nazionali ed internazionali vigenti”. Il testo si conclude ricordando che “le opportune misure che si stanno chiedendo ristabiliranno senz’altro la pace e l’armonia nella comunità già colpita dai fatti denunciati”. (R.P.)







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