Domani a Pompei il pellegrinaggio nazionale delle famiglie promosso dal Rinnovamento
nello Spirito Santo
Un percorso di fede, lungo 3 chilometri, che unirà domani, a partire dalle ore 15,
l’area mercatale di Scafati al Santuario di Pompei. Si tratta dell’itinerario del
primo pellegrinaggio nazionale delle Famiglie per la famiglia promosso dal Rinnovamento
nello Spirito Santo che prevede tre momenti cruciali: la recita del Santo Rosario
con 5 dei canonici 20 misteri accompagnati dalla testimonianza di una famiglia; l’atto
di affidamento solenne delle famiglie alla Madonna; la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo-prelato
e delegato Pontificio di Pompei, mons. Carlo Liberati. Su questo itinerario spirituale,
al quale domani dovrebbero partecipare più di 10 mila persone, si sofferma, al microfono
di Amedeo Lomonaco, il presidentedel Rinnovamento nello Spirito Santo,
Salvatore Martinez:
R. – Si tratta
proprio di un evento spirituale. Noi vogliamo che si attesti come un grande gesto
corale di preghiera, nel quale genitori, figli, nonni, nipoti, giovani e anziani si
mettano in cammino per testimoniare la bellezza della famiglia cristiana e - vorrei
anche dire - l’originalità, spesso così contesa, offuscata, vilipesa. Sappiamo bene
che è in atto una profonda crisi spirituale, ma la famiglia rimane la migliore scuola
di pedagogia e di umanità che si possa rivendicare. L’idea del cammino e del pellegrinaggio
indica che c’è una meta, una patria, un esodo verso il quale andare. C'è quindi un
egoismo da vincere, una irresponsabilità crescente. Sono in crisi la paternità e la
maternità. Noi vogliamo, però, indicare una 'cifra' spirituale. Ecco perché il Rosario,
questa catena di unità, la preghiera: ci sono tutti i volti che compongono la famiglia
cristiana. Rimettersi in cammino significa ritrovare la speranza, ma sapere che c’è
anche una meta verso la quale noi possiamo andare.
D.
– Parliamo proprio di questa meta verso cui si deve orientare oggi la famiglia cristiana.
Quali sono i riferimenti assolutamente da seguire in questo mondo così frammentato?
R.
– Bisogna che la famiglia ritrovi il coraggio di dirsi cristiana; quando diciamo cristiana
non intendiamo una aggettivazione tra le altre. Noi sappiamo che la famiglia è assai
esigente e quindi bisogna, anzitutto, aiutare le famiglie a testimoniare che è possibile
perdonare, educare alla riconciliazione e al sacrificio. C’è poi la preghiera, perché
noi non riusciremo a parlare con gli uomini se non riscopriamo la capacità di parlare
con Dio. E, infine, c’è l’unità e il camminare insieme.
D. – Un pellegrinaggio
e un camminare insieme che avverrà ad un mese esatto dalla visita pastorale di Benedetto
XVI a Pompei il prossimo ottobre…
R. – Questa è stata una sorpresa,
un grande regalo che ci ha fatto la Provvidenza, perché il pellegrinaggio era stato
fissato già da un anno. E' una sorpresa che avvenga proprio ad un mese dalla venuta
del Papa, che ha affidato le famiglie alla Madonna. Noi ci sentiamo di dire che questo
pellegrinaggio nazionale delle famiglie e per le famiglie intende avere un carattere
di preparazione, di anticipazione di questo momento significativo che ci dà anche
l’anima mariana di questo pontificato, dopo il recente viaggio a Lourdes.