2008-09-19 13:05:45

Cristiani e musulmani difendano insieme la dignità della famiglia: così il messaggio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso per la fine del Ramadan


Il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha inviato anche quest’anno, com’è ormai tradizione, un messaggio augurale al mondo islamico per la fine del Ramadan. Tema del messaggio è “Cristiani e musulmani: insieme per la dignità della famiglia”. Ce ne parla il segretario del dicastero vaticano, l’arcivescovo Pier Luigi Celata, al microfono di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

R. – Sulla famiglia ci troviamo insieme con i musulmani nel riconoscerne il ruolo fondamentale per la società, per ogni persona umana che ne fa parte. Nel rilevare questa importanza della famiglia, abbiamo pensato – come del resto è accennato anche attraverso la citazione della Gaudium et Spes, che è fatto nel messaggio – all’importanza e al valore della famiglia in ordine ad ogni persona, persona che trova nella famiglia, dalla nascita fino al declino e al termine della vita, il luogo e l’ambito affinché tutto ciò si possa realizzare. Penso, ad esempio, al senso di responsabilità, al rispetto per la dignità di ogni persona, alla realizzazione di ogni membro della famiglia secondo le proprie attitudini. Indichiamo poi anche la possibilità e di conseguenza anche il dovere di operare, di agire insieme. Come poi è già successo in circostanze diverse: penso ad alcune conferenze internazionali a livello anche di Nazioni Unite, nelle quali rappresentanze musulmane e la Santa Sede stessa hanno potuto trovarsi insieme per difendere e cercare di far affermare alcuni valori attinenti alla famiglia. La famiglia ha bisogno – e questo lo sappiamo bene – di essere presa in considerazione seriamente oggi e a tutti i livelli: a livello legale, a livello sociale; la famiglia ha bisogno di misure e di provvedimenti legali e sociali che assicurino, ad esempio, certe condizioni di lavoro idonee allo svolgimento delle responsabilità dei genitori nei riguardi dei figli. Pensiamo, ad esempio, all’entità dei salari e come cristiani illuminati dall’esperienza che abbiamo anche a livello dottrinale, siamo sensibili ad un salario che tenga conto della famiglia in concreto; pensiamo alla famiglia anche come luogo dove i genitori sono chiamati ad esercitare una precisa responsabilità in funzione dell’educazione dei figli. Possiamo riferirci e pensare alle scelte educative che i genitori devono poter effettuare in piena libertà e responsabilità. C’è, quindi, un ambito molto vasto nel quale cristiani e musulmani possono operare insieme. Naturalmente abbiamo dei valori comuni che attengono alla famiglia ed abbiamo anche tradizioni e valori diversi riguardo alla famiglia. Quello che è, però, comune tra di noi è già una base assai ampia per poter lavorare insieme a beneficio della famiglia.

 
D. – Come vengono accolti dal mondo musulmano questi messaggi augurali della Chiesa cattolica?

 
R. – In genere, per le risonanze che abbiamo ed anche per alcune corrispondenze e reazioni scritte che riceviamo, possiamo dire in modo molto positivo. Vi vedono un segno di amicizia, di vicinanza, una volontà condivisa di conoscersi sempre meglio e di camminare insieme in difesa di quei valori ai quali teniamo, gli uni e gli altri.







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