Cristiani e musulmani difendano insieme la dignità della famiglia: così il messaggio
del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso per la fine del Ramadan
Il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha inviato anche quest’anno,
com’è ormai tradizione, un messaggio augurale al mondo islamico per la fine del Ramadan.
Tema del messaggio è “Cristiani e musulmani: insieme per la dignità della famiglia”.
Ecco il testo integrale.
Cari Amici musulmani,
1. Dal momento che si
avvicina la fine del mese di Ramadan, mi è gradito indirizzarvi, secondo una tradizione
ormai ben stabilita, gli auguri cordiali del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Durante questo mese, cristiani vicini a voi hanno condiviso le vostre riflessioni
e le vostre celebrazioni familiari; il dialogo e l’amicizia si sono rafforzati. Dio
ne sia lodato!
2. Ma, come per il passato, questo amichevole appuntamento ci
offre anche l’occasione di riflettere insieme su un tema di attualità capace di arricchire
i nostri scambi e di aiutarci a conoscerci meglio, con i nostri valori comuni e le
nostre differenze. Per quest’anno, noi abbiamo pensato di proporvi il tema della famiglia.
3. Uno dei documenti del Concilio Vaticano II Gaudium et Spes, sulla Chiesa
nel mondo contemporaneo, afferma: “La salvezza della persona e della società umana
e cristiana è strettamene connessa con una felice situazione della comunità coniugale
e familiare. Perciò i cristiani, assieme a quanti hanno alta stima di questa stessa
comunità, si rallegrano sinceramente dei vari sussidi grazie ai quali gli uomini di
oggi progrediscono nel favorire questa comunità di amore e nel rispetto della vita:
sussidi che sono di aiuto a coniugi e genitori nella loro preminente missione e dai
quali attendono inoltre migliori benefici mentre si sforzano di promuoverli” (n. 47).
4.
Queste parole ci ricordano opportunamente che lo sviluppo della persona e della società
dipende in gran parte dalla prosperità della comunità coniugale e familiare! Quanti
sono coloro che portano, qualche volta, per tutta la vita, il peso delle ferite di
una situazione familiare difficile o drammatica? Quanti sono coloro che precipitano
nell’abisso della droga o della violenza, cercando di colmare, invano, un’infanzia
travagliata? Cristiani e musulmani, noi possiamo e noi dobbiamo operare congiuntamente
alla salvaguardia della dignità della famiglia, oggi e domani.
5. In questo
campo, noi abbiamo avuto spesso l’occasione di collaborare, sia a livello locale che
internazionale, poiché entrambi cristiani e musulmani hanno un’alta considerazione
della famiglia. La famiglia, luogo dove l’amore e la vita, il rispetto per l’altro
e l’ospitalità si incontrano e si trasmettono, è certamente la “cellula fondamentale
della società”.
6. Cristiani e musulmani, non devono esitare ad impegnarsi,
non solamente per venire in aiuto alle famiglie in difficoltà ma anche per collaborare
con tutti coloro che hanno a cuore il favorire la stabilità dell’istituzione familiare
e l’esercizio della responsabilità parentale, in particolare nel campo dell’educazione.
Non è superfluo ricordare qui che la famiglia è la prima scuola dove si apprende il
rispetto dell’altro, nella sua identità e nella sua differenza. Il dialogo interreliogioso
e l’esercizio della cittadinanza non possono dunque che beneficiarne.
7. Cari
Amici, mentre il vostro digiuno sta per terminare, purificati e rinnovati dalle pratiche
care alla vostra religione, possiate conoscere con le vostre famiglie e con coloro
che vi sono cari, una vita serena e felice! Che l’Iddio Altissimo vi colmi tutti della
Sua misericordia e della Sua pace!