2008-09-18 16:08:50

Zimbabwe: i vescovi chiedono al nuovo governo di coalizione di affrontare la crisi umanitaria


La prima emergenza che deve affrontare il nuovo di governo di coalizione in Zimbabwe è la crisi umanitaria che attanaglia il Paese. Lo ha detto il Segretario generale della Conferenza episcopale locale, padre Frederick Chiromba, commentando la firma dell’accordo che dovrebbe sancire la fine della crisi politica innescata dalle contestate elezioni presidenziali dello scorso mese di marzo. “L’emergenza più immediata - ha detto il sacerdote presente lunedì alla cerimonia ufficiale della firma - è di fare arrivare il cibo alla gente. C’è un grande bisogno di aiuti alimentari, perché alla disastrosa crisi economica si è aggiunto adesso un cattivo raccolto. Inoltre, mancano le medicine negli ospedali e c’ è la situazione degli oltre tre milioni di profughi che si sono rifugiati nei Paesi vicini”. Tra le priorità fissate dall’intesa siglata dal Presidente Mugabe e dal leader dell’opposizione Tsvangirai, dopo otto settimane di negoziati mediati dal presidente sudafricano Thabo Mbeki - riferisce l'agenzia Cisa - vi è il ripristino della stabilità e della crescita economica. Padre Chiromba ha ammonito che questa ripresa non sarà possibile se non accompagnata da un processo di riconciliazione nazionale e dal risanamento delle coscienze traumatizzate dalle violenze di questi anni. Un processo cui la Chiesa cattolica in Zimbabwe intende dare il suo contributo: “La Chiesa – ha detto padre Chiromba - ha sempre svolto un ruolo cruciale, pensando innanzitutto ai bisogni della gente e continuerà a farlo mentre preghiamo e speriamo che ora la vita qui cambierà in meglio”. La firma dell’accordo - ha evidenziato in conclusione il Segretario della Conferenza episcopale - è solo l’inizio di un lungo e difficile processo. Un giudizio sostanzialmente condiviso dalle altre Chiese cristiane che in questi giorni hanno espresso un cauto ottimismo sul processo in corso. (L.Z.)







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