Torna a Palestrina "La decapitazione di Sant'Agapito" del Caravaggio
Il restauro del Sant’Agapito di Caravaggio torna a Palestrina, dove sarà al centro
di un convegno il prossimo 20 settembre. Le iniziative sono state presentate questa
mattina nella sede della Radio Vaticana. C’era per noi, Paolo Ondarza:
(musica)
Torna
a Palestrina e sarà esposta nel Museo Diocesano di Arte Sacra La decapitazione di
Sant’Agapito del Caravaggio. L’opera, identificata nel 1967 dallo studioso d’arte
Maurizio Marini sarà al centro del convegno “Luce su Palestrina” che avrà luogo nella
cittadina laziale il prossimo 20 settembre, in concomitanza con l’esposizione al pubblico
della tela caravaggesca restaurata. Illustri storici e accademici si confronteranno
nel corso del convegno sulla controversa lettura iconografica del quadro e sulla sua
provenienza: se, infatti, Marini vi lesse il “Martirio di San Gennaro” dipinto da
Caravaggio a Napoli, oggi Maurizio Calvesi, accademico dei Lincei
recentemente insignito del premio Balzan, ritiene che il santo dipinto sia Sant’Agapito,
patrono di Palestrina e che l’opera sia stata realizzata da Caravaggio per i principi
Colonna, signori del feudo predestino:
“Quando ho
letto l’articolo di Maurizio Marini che lo identificava con San Gennaro, non mi sorprese
affatto questa identificazione perché è quella che viene più spontanea. Essendo io
frequentatore di Palestrina, ho detto: questo dovrebbe essere Sant’Agapito, perché
un giovane santo decollato a Palestrina, chi è?
La
diatriba interpretativa nasce dall’analoga forma di martirio subita da entrambi i
santi: la decapitazione. Il quadro raffigura la violenza dell’istante in cui l’eroe
cristiano viene ucciso, ma non solo: alle immagini cruente degli schizzi di sangue
e della testa tagliata si oppone la serenità nell’espressione del volto del santo.
“E’ una provocazione forte alla fede e alla ragione per credenti e non”, ha detto
mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina:
“Vogliamo
far vedere che quei martiri qui sono veri come sono veri quelli di oggi: maltrattati,
bistrattati, sconosciuti, misconosciuti. Portando a galla questo nostro patrimonio,
ci rinvigoriamo di più ed apprezziamo di più anche coloro che oggi danno la vita per
la fede”.
Il convegno e la collocazione dell’opera
nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Palestrina si inseriscono nelle celebrazioni
per il IV centenario della morte del pittore secentesco. (musica)