2008-09-18 14:36:00

Il Papa invita la Bosnia ed Erzegovina a superare le divisioni del passato e lancia un appello alla comunità internazionale a sostenere il Paese balcanico


Stamane l’udienza del Papa alla nuova ambasciatrice della Bosnia ed Erzegovina presso la Santa Sede, la signora Jasna Krivosic-Prpic, 58 anni, sposata, tre figli, una laurea in Lingue, una specializzazione in giornalismo, con un’esperienza lavorativa alle spalle in campo finanziario. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

 
Benedetto XVI plaude ai progressi fatti nella Bosnia ed Erzegovina per consolidare i gesti di riconciliazione ed incoraggia la comunità internazionale a proseguire negli sforzi per assistere questo Paese; Paese che per la sua particolare posizione geografica “contiene una ricca miscela” di culture ed etnie differenti, “preziosi patrimoni”, che tuttavia – ha ricordato il Papa – “tragicamente” sono state nel corso della storia sovente “fonte di disaccordi e frizioni”. Peraltro ciascuno dei tre popoli che hanno formato questo Paese “sa fin troppo bene” che tali differenze sono state “causa di conflitti e guerre”. “Nessuna persona desidera la guerra” – ha rimarcato il Santo Padre – “nessun genitore desidera conflitti per i propri figli”, “nessun gruppo civile o religioso ricorrerebbe alla guerra o all’oppressione”. E “tuttavia, così tante famiglie nella Bosnia ed Erzegovina hanno patito sofferenze dovute a tali calamità”. Benedetto XVI ha chiesto dunque di ascoltare comunque “la voce della ragione”. “Ogni individuo – ha detto - sostenuto dalla speranza che noi tutti desideriamo per noi stessi e per le generazioni future, può trovare la forza di superare le divisioni del passato”.

 
“Confido – ha aggiunto il Santo Padre – che nell’accettare i fatti della storia regionale e le gravi lezioni degli anni recenti, si troverà coraggio per costruire un futuro con un forte senso di solidarietà”. E per questo possono giocare un ruolo decisivo le famiglie anzitutto e poi la scuola, e le altre istituzioni dello Stato, chiamate ad esaltare i principi che sono al cuore di tutte le democrazie. In particolare, il Papa ha raccomandato di affermare la giustizia sradicando la corruzione e le altre forme di criminalità attiva, di supportare un sistema giudiziario indipendente e imparziale, e di garantire eguali opportunità di occupazione. Si è detto sicuro Benedetto XVI che le riforme costituzionali allo studio dell’attuale Governo raccoglieranno le legittime aspirazioni di tutti i cittadini della Bosnia Erzegovina, “garantendo sia i diritti individuali che dei gruppi sociali, al tempo preservando i comuni valori morali ed etici che legano tutti i popoli e rendono i leader politici responsabili”. Ha assicurato il Papa l’ambasciatrice della Bosnia ed Erzegovina che la Chiesa locale continuerà ad assistere lo Stato “nel raggiungimento degli obiettivi di riconciliazione, pace e prosperità”.

 
Il Papa si è detto infine fiducioso che possano stringersi ancor più i rapporti di cooperazione esistenti tra la Bosnia ed Erzegovina e la Santa Sede, grazie all’Accordo di Base siglato a Sarajevo nel 2006, che facilita il diritto di stabilire luoghi di culto e di intraprendere opere ecclesiali, e allo stesso tempo offre un esempio positivo di principi democratici che stanno radicandosi nel Paese balcanico.







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